JUVE. AGNELLI: “Solo noi e Torino con cinque scudetti di fila”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il Presidente ‘snobba’ il titolo a tavolino dell’Inter. Conte: “Siamo una squadra “europea”, ora ci segua tutta l’Italia…”

(Getty Images)

RASSEGNA STAMPA – (M. Graziano) – Corso Gaetano Scirea (numero 50) è il nuovo indirizzo dello Juventus Stadium. Corso Grande Torino trasloca invece in zona Olimpico, la casa dei granata. “Così, i gloriosi club di questa città si riappropriano delle proprie icone – dice Andrea Agnelli -. Due grandi società, le uniche in Italia capaci di vincere cinque scudetti consecutivi”. Capito la frecciatina? Albo d’oro sul tavolo, cinque sono infatti gli scudetti vinti consecutivamente anche dall’Inter, fra il 2006 e il 2010. Il primo dei quali revocato ai bianconeri e consegnato a tavolino all’allora banda Mancini. Un modo tutto sommato estroso per rimandare la ‘palla avvelenata’ nella porzione milanese di campo. Il Presidente bianconero cede ribalta e microfoni a Conte, l’eroe di Champions, il Generale di una Juventus capace di falciare il Chelsea campione d’Europa e di ridare orgoglio a tutto un movimento, quello italiano. “E la migliore Juventus è quella che ancora non avete visto”, sorride orgoglioso il Mou italiano. “Ma sia chiara una cosa: ancora non si è fatto nulla – continua -. La qualificazione non è sicura e sono vietati cali di tensione. Vogliamo gli ottavi di finale, è importante superare il turno. Per consacrarci a livello europeo, per una questione economica e anche per l’Italia, perché sarebbe importante risalire nel ranking Uefa, che ci vede sempre più giù”. Prudenza a parte, la vittoria sul Chelsea non può non essere celebrata, a prescindere. “E prima di tutto devo ringraziare i miei ragazzi. Sono speciali, lavorano duro e danno ogni energia, in allenamento e in partita. Sono loro i primi artefici dei nostri successi, una serata come quella di martedì è il giusto premio a tanta volontà. Da quando sono alla Juve stanno facendo cose straordinarie, nonostante a volte vengano pure bistrattati”. Ciò che più impressiona di questa Juve è l’organizzazione di gioco, la personalità, l’intensità, la forza fisica. E qui conta la mano del tecnico, poco altro. “Abbiamo una filosofia di gioco ben precisa, è un lavoro che stiamo portando avanti dall’anno scorso. La nostra mentalità ci porta a rispettare tutti, senza però aver paura di nessuno. Ce la giochiamo sempre, con le nostre armi. Possiamo anche incontrare squadre potenzialmente più forti di noi, però mai muteremo filosofia, organizzazione e mentalità. La Juve è stata definita proprio da voi una squadra che gioca un calcio non italiano, adatto ai palcoscenici europei, e noi martedì abbiamo confermato le vostre impressioni”. Una strada che Conte spera venga seguita da tutti i club italiani, “dobbiamo infatti migliorare e crescere nel nostro campionato, perché si sta creando troppo divario fra noi e il calcio degli altri Paesi. Loro stanno crescendo, qui stiamo invece regredendo”. La ricetta? “Avere i top player aiuta, non c’è dubbio, però la Juventus e lo stesso Borussia Dortmund dimostrano che una certa mentalità, idee, cuore e gambe possono colmare gran parte del gap scavato dallo strapotere economico di potenze come Barcellona, Real Madrid, City, Psg, Bayern Monaco e Chelsea“. Per ‘colpa’ della Juve è intanto saltato Di Matteo: “Dispiace sicuramente per Roberto, è un amico. L’anno scorso si è tolto una grandissima soddisfazione, vincendo la Champions ha fatto una cosa fantastica, però sappiamo che il calcio non aspetta, e i risultati vanno al di là di qualsiasi tipo di progetto”. Ora testa al Milan, “squadra pericolosissima a prescindere dalla classifica. Stimoli a mille, quelli che ci impediranno di farci travolgere dall’entusiasmo post Champions“.

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