LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico parla di orgoglio e non di squalifiche e polemiche. Si gioca il primato nel girone anche con dieci under 21…
RASSEGNA STAMPA – (M. Dalla Vite) – Sereno no, non del tutto. Composto sì. Dopo i giorni della bufera, Stramaccioni si siede, la faccia serissima, la barba di due giorni, la testa che non vuole pensare a Giacomelli o alle squalifiche (sue e di Cassano) ma solo al Rubin e ai “dieci under 21 che ho portato qui”. Chi si attendeva una rivisitazione degli episodi post Inter-Cagliari resta senza titoli: Moratti ha dettato la linea, e per ora basta così. La prova è una domanda riferita al fatto se ci sia più rabbia, delusione o cosa dopo una domenica così bestiale. “In una stagione così lunga — dice Strama — è normale che ci siano momenti di ogni tipo…”. “C’è un tema che non è stato evidenziato abbastanza, e cioè che stiamo affrontando un periodo di grandissima emergenza: abbiamo fatto partite senza i tre difensori centrali più esperti (Ranocchia, Samuel e Chivu), altre senza 5 centrocampisti, e penso a Mudingayi, Obi, Guarin, Stankovic e ci metto pure Sneijder che può rientrare fra i tre di mezzo, eppure non abbiamo mai perso fame e identità. Io non so quali altre squadre avrebbero fatto meglio con addosso situazioni così negative, qualsiasi altra squadra in Italia avrebbe fatto più fatica di noi”. E Sneijder potrà entrerà anche nei ballottaggi di centrocampo, non solo quelli di attacco. Strama arriva dalla gavetta delle giovanili. “Non ci sono Cassano e Milito? Sono rimasti a lavorare a Milano, con altri nove. Però ho fiducia in chi c’è, perché portando dieci giocatori con meno di 21 anni so che posso continuare la nostra opera di crescita dei ragazzi del vivaio. Abbiamo giovani di grande prospettiva, e questa contro il Rubin sarà una partita importante anche per il lavoro del settore giovanile, dal quale io stesso provengo, per vedere se qualcuno può essere pronto. Insomma, non ci saranno alcuni giocatori famosi, ma so che i ragazzi che utilizzerò faranno bene”. Per arrivare primi (vantaggio che porterebbe a giocare in casa il ritorno dei sedicesimi, a evitare una delle altre prime dei gironi e le 4 con il miglior ranking delle 8 fuori dalla Champions) l’Inter deve vincere “o fare un rocambolesco 3-3, visto che a pari punti conta la differenza reti e loro ne hanno fatti due a San Siro“. Resta il fatto che “anche se già qualificati, siamo l’Inter e giochiamo per vincere. Il Rubin? Il suo tecnico Berdyev è uno dei migliori d’Europa: in campo ci sarà spettacolo”.