CAPELLO: “Più difficile lo scudetto a Roma. Prima il calcio era difficile, ora la JUVE fa quel che vuole”

Il ct della Russia è stato ospite della trasmissione Undici. Le sue principali dichiarazioni…

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Fabio CAPELLO è ospite della trasmissione di Italia 2 “Undici”. Segui le sue principali dichiarazioni in diretta:

SULLA RUSSIA -“Stiamo andando bene abbiamo vinto quattro partite. Il difficile deve ancora venire quando a marzo incontreremo l’Irlanda del Nord e a giugno il Portogallo”

“Cirillico? No non lo parlo”

SULLO SCUDETTO CON LA ROMA – “Scudetto a Roma molto più difficile. Dopo ogni partita vinta devi lavorare per mantenere basso il livello di euforia”.

SU JUVE – CHELSEA “La Juve deve giocare con molta intelligenza. I tre trequartisti del Chelsea sono molto pericolosi. Bisogna impostare la partita in una certa maniera”

LA CHAMPIONS TOGLIE? “Lo dimostrano i fatti. Per riproporsi ed essere competitivi in due competizioni devi avere una rosa competitiva che ti faccia calare da 100 a 90. La Champions e gli arbitri ti tolgono i punti”

IL CALCIO PRIMA ERA PIU’ FACILE? – “L’esatto opposto. Il calcio prima era molto più difficile. Prima c’era la Lazio di Cragnotti, il Parma di Tanzi e poi Juve, Milan e Inter. Oggi la Juve può fare quello che vuole in campionato”

SU VUCINIC E LA DIFESA A 3 – “Vucinic deve giocare sempre. La difesa a tre è la cosa peggiore del calcio di oggi, siamo tornati indietro di 20 anni. In realtà la difesa è a cinque. Quando giochi a quattro hai solo due difesori veri, la forza della Juventus è Chiellini che è bravo a spingere”

GIOVINCO “Molto interessante, è giovane e dategli tempo. Lo conosco bene era in Primavera con Marchisio quando c’ero io Ha grandi qualità e questo giocatore può diventare come Zola ed ha le sue caratteristiche. Vucinic ha qualcosa in più come personalità”

SUL CHELSEA – “I tre centrocampisti sono pericolosi e se Torres fosse in giornata sarebbe un’insidia. Lui era fortissimo al Liverpool, poi si è perso. Ha meno velocità e meno intraprendenza. E’ un po’ preoccupante”

ASSENZE TERRY E LAMPARD – “Sono due giocatori che si fanno sentire nei big match. Terry dà quel qualcosa in più e Lampard da qualità alla squadra”

MALI DEL CALCIO IN ITALIA – “I problemi sono: gli ultrà che fanno come vogliono, gli arbitri che fischiano più che nel resto d’Europa, le polemiche continue che allontanano la gente e gli stadi obsoleti che mettono a rischio le persone. In Inghilterra gli stadi sono pieni, in Germania aumentano di giorno in giorno. Quello che accade in Italia fa il giro del mondo e arriva anche a me che vivo da sei anni fuori”.

SUGLI ALLENATORI ITALIANI ALL’ESTERO “Tifo per gli allenatori italiani all’estero. Tifo per Di Matteo, Mancini e sono contento per Lippi che ha vinto la coppa in Cina”

SULLA ROMA E SU ROMA TORINO “La Roma dovrebbe essere vicina alla vetta, ma ha perso delle partite che aveva già vinto. Bisogna dare tempo alle squadre e a Zeman. Non era rigore, ma la Roma ha vinto sul campo. Io l’ho vista fino al calcio di rigore, ma il Torino aveva fatto proprio poco”

SUL MOTIVATORE – “Importante in uno sport individuale, ma in quelli di squadra un po’ meno”

SULLA CHAMPIONS VINTA NEL ’94 –  “Splendidi ricordi. Il Barcellona ci ha sottivalutati e pensava di aver già vinto. Il giorno prima loro già esultavano. Quella squadra, senza Baresi e Costacurta, fu spettacolare”

SU TOTTI E CASSANO –  “Talenti straordinari. Cassano non sai mai cosa possa fare e dare o cosa possa fare lui in campo. Totti sono stato io a portarlo più avanti. Cassano come assitman ha una qualità straordinario. Il ricordo più bello di Roma è lo scudetto e i tanti derby vinti. Una cosa che non mi è piaciuta e che il giorno della festa della Scudetto non ci fu la festa la sera con mogli e fidanzate e invece politicamente si doveva festeggiare il mercoledì”

SULLA SUA ESPERIENZA ALLA JUVE –  “Questi sono gli scudetti revocati di cui ho ancora le medaglie e che ancora considero. Eravamo la squadra di gran lunga superiore e l’unico rammarico è non aver fatto di più in Champions. Avevamo una squadra di qualità senza cui non si ottengono i risultati”

SULLA TRIADE (MOGGI, GIRAUDO E BETTEGA)“Sono molto legato a loro e non ho mai rinnegato la loro amicizia. E’ gente che nel calcio aveva qualcosa in più. Ero in una società che ti metteva a tuo agio e ti faceva fare solo l’allenatore”

SU DEL PIERO“Un ottimo giocatore, ma io l’ho avuto nella fase calante e non nella fase spumeggiante di Lippi, ma merita stima e rispetto”

SU TERRY –  “Sono un po’ moralisti, vogliono che le persone dsi comportino in una determinata maniera, tanto più, in questo caso, lui era stato assolto dalla giustizia ordinaria”

SU IBRAHIMOVIC –  “L’ho avuto alla Juve, alla Roma abbiamo provato a prenderlo, ma purtroppo non è andata. Peccato perché in giallorosso sarebbe proprio servito. Quando è arrivato da me tirava forte e male. Io gli ho detto di allenarsi e lui si fermava tutti i giorni. Secondo me è un assoluto fuoriclasse che fa gol che altri nemmeno pensano di fare”

SU UN SUO RITORNO IN ITALIA – “Ho intenzione di smettere dopo i due anni alla Russia sperando di giocare in Brasile. Il ritorno in Italia? Dovrei essere convinto da un progetto, non solo dai giocatori”

SU EL SHAARAWY – “E’ un talento e quando si trova davanti al portiere non ha grandi problemi. Questo è un pregio per un attaccante e di bravi e così forti ce ne sono pochi”

SU AQUILANI – “Ottimo giocatore. Alcuni infortuni, la caviglia soprattutto, l’ha fermato per molto tempo. Sono contento per lui l’ho fatto esordire e può essere molto importante per la Fiorentina e per la Nazionale”

SU MONTELLA – “E’ una sorpresa, è passato in uno o due anni dalle giocanili alla prima sqiadra. Ha fatto bene a Catania, ha uno staff di dieci persone. La forza della Fiorentina sta nel centrocampo. Possesso palla molto buono, gli avversari hanno difficoltà a recuperare palla. Il giorno della bottiglietta avrebbe detto che sarebbe diventato un grande allenatore? Scene che si vedono tutti i giorni, nessuno accetta le sosstituzioni. Quando fai il calciatore pernsi solo a te stesso. Non c’è rispetto nemmeno per quello che deve entrare”

PREVISIONI FINALI –  “Scudetto? In Italia non c’è sfida, la Juventus. Champions? Andrà in Russia…”

FINE

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