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CALCIO. ABETE: “Non ho mai creduto alla tregua JUVENTUS – INTER

Il presidente della FIGC commenta le polemiche fra le due dirigenze.

(Getty images)

Dopo le polemiche di ieri tra Juventus ed Inter, il presidente della FIGC Giancarlo Abete cerca di smorzarle ma anche dice di non aver mai creduto ad una possibile tregua tra le due squadre.

Prima di Juventus-Inter ho letto molti articoli relativi ad una tregua tra le società. Non mi ero particolarmente illuso, conosciamo le posizioni strutturalmente diverse dei club. Da quella ipotetica tregua, siamo tornati ad una situazione davvero spiacevole. Le polemiche di ieri? Non ce n’era assolutamente bisogno. I giornali di oggi presentano in maniera corretta la situazione. È comprensibile che l’evento crei determinate emozioni, ma tutto questo non contribuisce alla creazione di un clima positivo in un campionato che è ancora nel girone d’andata. A livello internazionale, diamo l’immagine di un calcio rissoso. Dobbiamo tutti, invece, lavorare per una dimensione migliore. L’ennesime polemiche? Ognuno richiama determinate decisioni in base alle proprie necessità. A seconda delle posizioni diverse delle società, si fa riferimento a decisioni o documenti della giustizia sportiva. Non vedo attacchi particolari alla Figc. Ho visto le ultime partite della Nazionale sempre accanto al presidente della federazione avversaria. Forse mi sono abituato troppo ad una dimensione di rispetto. Il sereno, qui da noi, tornerà: ma dovrebbe essere stabile…. Ci vuole uno sforzo da parte di tutti. Il tentativo di ritrovare serenità è stato fatto ai massimi livelli. Dobbiamo aspettarci altre polemiche, che sono fisiologiche. Ma bisognerebbe capire quali sono veramente i problemi centrali del calcio, non legati ai contenziosi che, tra alcune società, stanno assumendo una dimensione storica. I problemi reali sono legati alla competitività internazionale, alla necessità di nuovi stadi, all’assenza di episodi di violenza. L’aribitro addizionale? Non pensiamo che questa figura possa essere la soluzione di tutti i problemi, nessuno lo ha mai promesso. La situazione poteva essere valutata dall’arbitro: era in grado di dare una valutazione su un contrasto a cavallo dell’area di rigore. Si può giudicare negativamente la decisione del direttore di gara, è lui che decide. Gli arbitri addizionali dipendono sempre da quello centrale, questa è la scelta che la Uefa ha fatto sin dall’inizio. Deve esserci maggiore coordinamento all’interno di gruppi di lavoro nati ad agosto 2012. la Uefa convocherà le 53 federazioni per accelerare l’inserimento degli arbitri addizionali nelle competizioni nazionali. La moviola in campo? La posizione dell’International Board si limita alla sperimentazione della goal line technology”.

Redazione Sportiva