I legali di Conte, sul sito ufficiale della Juventus, precisano alcuni passaggi riguardo le motivazioni del Tnas per la squalifica ridotta per Conte…
La sentenza del TNAS addebita ad Antonio Conte di aver saputo da
Stellini sin dall’8 marzo 2012 dell’illecito commesso dai calciatori in
Albinoleffe-Siena. E pertanto, secondo i Giudici del
CONI Conte almeno da quella data avrebbe omesso di denunciare.
Evidentemente i membri del Tribunale Arbitrale non hanno valutato compiutamente e correttamente le parole di Antonio Conte verbalizzate il 13/7/2012:
“Stellini solo recentemente a seguito delle notizie di stampa che lo indicavano come coinvolto in presunti accordi presi dal Carobbio per la partita di ritorno mi ha riferito che, al termine della gara in oggetto vi era stata una rissa tra i calciatori delle due squadre al quale il medesimo aveva partecipato, e, pertanto, essendo preoccupato che potessero accadere incidenti nella gara di ritorno, sollecitò Carobbio, quale ex dell’Albinoleffe a parlare con i suoi ex compagni per cercare di stemperare gli animi; lo scrupolo di Stellini derivava dal fatto di essere rimasto coinvolto in prima persona nella rissa e pertanto si sentiva ancor più responsabile. Stellini non mi esplicitò i motivi della rissa anche perché non entrai nei particolari, essendo rimasto molto contrariato per non essere stato informato tempestivamente di quanto accaduto”. Dunque Stellini non ha mai riferito a Conte di accordi presi per accomodare la partita di ritorno Albinoleffe-Siena bensì ha riportato esclusivamente quanto avvenuto negli spogliatoi di Siena, al termine della gara di andata.
Un solo commento: dopo la falsa accusa su Siena-Novara, dopo la falsa attribuzione della esclusione di Mastronunzio dalla rosa per fini illeciti, il TNAS non potendo più utilizzare le dichiarazioni di Carobbio ha addebitato ad Antonio Conte ed alla sua difesa una ammissione di responsabilità per la verità mai avvenuta. Errore al quale non è più possibile porre rimedio.
Chi avrà tempo e modo di leggere gli atti constaterà quanto da noi affermato.
Giulia Bongiorno, Luigi Chiappero e Antonio De Rensis