IL CORRIERE DELLO SPORT – Evra aggiunge: «Il duello con Balotelli? Questa è Italia-Francia, non il derby di Manchester, dove per altro lo scettro è nostro. Lo scorso anno a loro è andata bene. Ma stavolta vinciamo noi».
Eccoli qui adesso, Patrice Evra, eccellente difensore del Manchester United e dei Bleus, e Didier Deschamps, fresco ct della Francia, l’unico pezzo d’Italia che alberga attualmente nella rappresentativa transalpina: «Sono finiti quei tempi, voi adesso avete perso appeal, sarà per questo che si è interrotta la tradizione che vedeva tanti francesi giocare nel vostro campionato» spiega il tecnico, con un italiano ancora da conferenza stampa piena di sfumature. Ci sarebbe Pogba, e non solo per la verità: «Ma lui deve crescere, ha davanti Pirlo, serve calma» spiega un po’ freddamente nei confronti dello juventino: «Non pensavo che il mister parlasse così bene la vostra lingua» sottolinea, anche lui senza bisogno di traduttore Evra: «Del resto mi chiamano l’Italiano, nel mio Paese» sorride il ct: «Non so se è un complimento, ma è un fatto!».
Ereditata la nazionale da Blanc, dopo l’Europeo, Deschamps sta provando a ricostruire la Francia tramortita come l’Italia in Sudafrica. Il mese scorso ha pareggiato in Spagna e ora guida il girone appaiato ai campioni di tutto: «Ma voi siete più avanti. Sarà un’emozione e non un’amichevole». Evra aggiunge: «Il duello con Balotelli? Questa è Italia-Francia, non il derby di Manchester, dove per altro lo scettro è nostro. Lo scorso anno a loro è andata bene. Ma stavolta vinciamo noi». Deschamps sorride. E alla richiesta di dare la formazione, come poco prima aveva fatto Prandelli, ghigna: «Davvero l’ha data? Qualche volta lo fa anche Ancelotti, ma io no».