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CALCIO. LAVEZZI: «Quando giocavo alla PlayStation col figlio del boss»

IL CORRIERE DELLO SPORT – Lavezzi, ieri a Napoli, testimone di un processo: «Veniva a casa mia, pensavo fosse un ultras»

(getty images)

 

« Si, Marco Iorio è amico mio ». E però stavolta è un’altra Napoli, compressa tra le mura dell’aula 113 del Tribunale, testimone d’un processo (per usura e riciclaggio) e pure d’una realtà sfuggitagli a tratti di mano, in una città vissuta con la spensieratezza d’un fanciullo ignaro di potersi ritrovare nel bel mezzo d’un microcosmo assai più grande di lui. « Io non sapevo chi fosse Antonio Lo Russo, per me era un ultras e in Argentina è diverso, capita di intrattenersi con i tifosi, di frequentarli. Venne qualche volta a casa mia e giocammo pure alla PlayStation». Come riporta il Corriere dello Sport, è’ l’alba d’un giorno insolito per Ezequiel Lavezzi. […] « Perché da noi è così. Ma io sapevo ch’era un nostro sostenitore: mi chiedeva magliette e gliele diedi. Se non ricordo male, penso di averlo incrociato pure allo stadio. E poi qualche volta è venuto da me, per parlare. Non so dirle quante volte, forse un paio; e qualche altra è passato dalla mia abitazione, ha bussato, ma non mi ha trovato. Però quando c’ero gli aprivo e ci siamo sfidati alla Playstation. Perché in Argentina è normale, tutto ciò».

Redazione Sportiva