LA GAZZETTA DELLO SPORT – Squalificato per il pugno nel derby, niente ricorso giallorosso. L’ammenda sarà esemplare. E a Trigoria tutti sotto esame…
RASSEGNA STAMPA – (A. Pugliese) – Nessun sconto dal giudice sportivo, troppo grave il fatto per poter essere trattato in modo differente. Sono tre, dunque, le giornate di squalifica affibbiate ieri pomeriggio da Tosel a De Rossi, per il pugno rifilato a Mauri nel derby di domenica. Tre giornate che equivalgono ad un mese di lontananza dai campi, in cui il centrocampista della Roma salterà la sfida con il Torino e le trasferte di Pescara e Siena, per poi poter tornare in campo l’8 dicembre (Roma-Fiorentina). E mentre Totti ieri era a Londra con Ilary per la finale del Master di tennis, oggi della questione De Rossi se ne parlerà a Trigoria, dove si prenderà anche una decisione sull’entità della multa (il massimale è il 30% dello stipendio mensile lordo, per Daniele potrebbe essere una stangata da 100-150.000 euro). Niente ricorso, invece, da parte della Roma contro il numero di giornate. Troppo grave e plateale quello che è successo, un’eventuale presa di posizione striderebbe con la rivoluzione culturale di cui la nuova dirigenza americana si fa portatrice dall’inizio della loro avventura in giallorosso. “Daniele è un punto di riferimento — ha detto ieri Florenzi —. Se va via, la Roma e il calcio italiano perdono tanto. È un talento, uno dei centrocampisti più forti in circolazione. Dalla squalifica tornerà più forte di prima”. Il derby ha finito con l’acuire i problemi di De Rossi. Idolatrato da sempre, ‘intoccabile’ come solo Totti sa esserlo di più, ieri una parte della tifoseria ha cominciato a girargli le spalle, non perdonandogli il gesto delle ‘non scuse’ alla gente giallorossa, al cospetto di quelle invece offerte a Mauri (gesto di grande valore umano, che fa onore a Daniele). Dopo il derby sono un po’ tutti sotto esame: dai manager a Zeman, che se dovesse sbagliare con il Torino vedrebbe la sua posizione a serio rischio. Gran parte della squadra non lo segue e i vari De Rossi, Pjanic, Castan, Stekelenburg e Destro sono casi oramai conclamati.