LA GAZZETTA DELLO SPORT – RASSEGNA STAMPA – (F. Ceniti) – Nelle ultime settimane si è detto molto sulla utilità dei giudici di porta. Ieri sull’argomento ha fatto chiarezza Collina, designatore Uefa che ha curato la sperimentazione degli arbitri addizionali in Europa con risultati eccellenti. Risultati che hanno spinto l’Ifab a dare il via libera. L‘Italia è stata la prima Federazione a cogliere questa opportunità. Ai microfoni di ‘Radio anch’io lo Sport’ l’ex fischietto ha spiegato: “Non si può prendere un episodio come quello accaduto in Catania-Juve e utilizzarlo come metro di giudizio. Tra l’altro si fa confusione perché in quella circostanza il giudice di porta ha solo fornito un apporto all’assistente perché avesse tutte le informazioni per giudicare un fuorigioco che è di sua assoluta pertinenza. Si può sempre fare meglio, ma nessuno ha mai sostenuto che gli arbitri di porta avrebbero eliminato gli errori. Non ci riesce nemmeno la tecnologia: il manuale per i test fatti dalla Fifa sul gol non gol mi sembra preveda una tolleranza di 3 centimetri…”. Collina ha ricordato: “La scelta italiana non è stata un salto nel buio perché molti arbitri avevano sperimentato il sistema in Europa. Nonostante tempi stretti e difficoltà organizzative, credo che i risultati ottenuti fin qui siano stati buoni, e va dato merito a Figc e Aia per aver creduto nel progetto”. Nicchi, ai microfoni de ‘La Politica nel Pallone’ ha difeso il designatore Braschi: “è confermatissimo”. Sui giudici di porta ha affermato “sarà l’arbitraggio del futuro: ci sono stati 10-15 episodi determinati dagli addizionali che si sono rivelati esatti”. Nicchi ha poi risposto al presidente dell‘Udinese Pozzo che aveva parlato di “3/4 arbitri pericolosi” dopo gli errori contro il Chievo. “Se i dirigenti riflettessero un attimo prima di parlare, dopo certe cose non le ridirebbero. Le frasi di Pozzo? C’è una Procura: valuterà se è normale o no dire certe cose”.