LA GAZZETTA DELLO SPORT – Dopo 10 vittorie, i nerazzurri cadono contro l’Atalanta (ora 6a). Assalto finale inutile, finisce 3-2…
RASSEGNA STAMPA – (L. Garlando) – La Strama-band cade ai piedi di un’ottima Atalanta (3-2), adesso sesta in classifica. Hanno pesato tremendamente le assenze di Samuel e Ranocchia, infortunatisi allo Juventus Stadium: disastroso Silvestre che ha provato a riempire parte del vuoto. Cambiasso e Zanetti sono sembrati gli zii anziani dei due leoni argentini che hanno sbranato la Juve. Il generosissimo Palacio ha diritto a sacrosanta stanchezza. Con una decina di assenze, Strama si è arrangiato. Ma ha confermato il tridente. Stavolta l’azzardo non ha pagato. Napoli, Lazio e Fiorentina, forti di un’identità di gioco che l’Inter trasformista deve ancora guadagnare, si sono fatte sotto. L’Atalanta di Colantuono è stata perfetta. Saggia ad attendere e letale a colpire ripartendo (devastanti Moralez e Bonaventura), con un argentino spietato (Denis) e un portiere che para quasi tutto (Consigli). La prima volta che l’Atalanta allunga il collo oltre la metà campo, passa in vantaggio. È Peluso che affonda a sinistra, dove Zanetti, mal protetto, faticherà tanto. Sul cross, in beata solitudine al centro dell’area, spunta Bonaventura che schiaccia in rete (9′). La reazione dell‘Inter non è furibonda. Guarin ha una marcia in meno rispetto alla Juve, Cassano ha raggio d’azione ancora più ridotto del solito. Il povero Palacio, arretra spesso per ricucire. Gli Strama-boys riescono ad avvicinare l’area perché l’Atalanta decide di aspettare sotto le sue mura, per compattare le due linee e impedire a Palacio, Cassano e Milito di triangolare negli spazi come amano. Infatti i tre si cercano e non si trovano in un bosco di bergamaschi. La prima palla-gol, non a caso, sgorga da corner: testa di Palacio (21′). La seconda scucchiaiata magica per Palacio che esalta ancora Consigli (41′). Ma nel mezzo Denis si era divorato il raddoppio. Ogni volta che l’Atalanta si allunga, fa male. La ripresa inizia con l’urlo di orgoglio di Guarin: un paio di strappi rabbiosi, poi la punizione-bomba dell’1-1 (11′). Cambiasso sbaglia e lo scatenato Moralez assiste Denis che fa festa nelle zolle orfane di Samuel e Ranocchia (15′). Il tremebondo Silvestre provoca il rigore del 3-1. Strama pesca quel che può dalla panca, ma non va oltre il 3-2 di Palacio.