FIORENTINA. MONTELLA: “I complimenti? Possono far male”

Il tecnico dei toscani mette in guardia i suoi dall’insidia Milan alla vigilia del match di Serie A…

(Getty Images)

Vigilia di Milan-Fiorentina, queste le parole del tecnico Vincenzo Montella all’interno della sala stampa “Manuela Righini”: “I complimenti che mi sono arrivati dal Milan? E’ un parere verso un tecnico della squadra con cui andranno a giocare, i complimenti fanno piacere anche se direttamente da Berlusconi non li ho sentiti, ma io ho timori per la sfida di domani. Questa settimana siamostati travolti da un’ondata di complimenti, che potrebbero far male. Il Milan ha grandi giocatori, possono risolvere la partita da un momento all’altro.

 

La cena delle pernici? È passato tempo, magari è stato un episodio ingigantito, però ci ha dato la conferma di alcune cose che già pensavamo. Le scelte non sono state fatte in base a ciò che è successo, le valutazioni erano altre. La squadra ha capito che quando si è professionisti si ha grande responsabilità.

 

Sono concentrato, voglio vedere come reagisce la squadra e come reagisce il sottoscritto. Dobbiamo vedere se siamo maturi per assorbire i complimenti. Come sta Aquilani? Sta molto meglio, non è in grado di giocare 90’ ma questo non vuol dire niente. Borja Valero e Pizarro stanno bene, la settimana scorsa Borja Valero aveva qualche problema. Domani le scelte possono esser fatte con molta più serenità.

 

Montolivo? Gioca in Nazionale, non può che essere un giocatore di valore. Ha qualità, è pericoloso, nel centrocampo del Milan è l’uomo con più qualità. L’assenza di Jovetic? Dispiace per il valore del giocatore, ci teneva a giocare a San Siro ma non possiamo farci niente. Abbiamo le armi per poter fronteggiare la sua assenza.

 

Chi fa l’allenatore sa che ci possono essere alti e bassi, molto spesso le responsabilità altrui possono ricadere su di te. L’inizio di campionato del Milan non è stato all’altezza, ma ora stanno risalendo in classifica.

 

Il derby di Roma? A volte è meglio avere giocatori esperti, altre volte è meglio avere giocatori giovani. Come vivo il fatto che sono il  tecnico del momento? Mi fa piacere, ma non è il mio pensiero ricorrente. Il grande merito deve andare a coloro che hanno costruito la squadra.

 

Il mio equilibrio? È vero, poi però si è molto più equilibrato quando le cose vanno bene, è nelle difficoltà che si vede l’equilibrio di un tecnico, mi auguro di averne a sufficienza. Andiamo ad affrontare una squadra di primissimo livello, i giocatori sono abituati a determinate pressioni, per noi è un test molto importante, non possiamo permetterci il paradosso di considerare Milan-Fiorentina una gara alla portata, dobbiamo essere umili.

 

La formazione? Io la domenica mattina leggo i giornali e scelgo la formazione che mi piace di più (ride ndr), scherzi a parte ho qualche dubbio,  più di altre volte. A 13 anni ero simpatizzante del Milan, mi piaceva la squadra di Sacchi anche perché a Milano giocava il mio idolo Van Basten, poi quando sono diventato professionista non ho avuto la testa per il tifo ma solo per me stesso.

 

Tutti mi hanno stupito per quanto riguarda il sacrificio, vedo un grande gruppo: penso a Cassani, sta avendo poco spazio ma in allenamento spinge molto, per un tecnico è bello perché sai che puoi contare su tutti. In questo caso sarà difficile sbagliare formazione, perché sono tutti pronti.

 

El Hamdaoui? Fisicamente inizia a star bene, ha perso qualche chilo. Puntiamo molto su di lui, intravedo grandi potenzialità. È un ragazzo che sta studiando l’italiano, ci vorrà un po’ di tempo, ha una mente molto aperta ed è integrato perfettamente nel gruppo.

 

El Shaarawy? Riesce ad essere risolutivo in attacco, è giovane ma è molto maturo. Difficile da ricordare un giocatore così… Montolivo è il fulcro del gioco, qualche accorgimento lo adotteremo così come abbiamo fatto con la Juve, poi non dobbiamo mai perdere la nostra identità.

 

Le pressioni di essere la squadra rivelazione del campionato? Queste partite ti fanno capire se puoi avere margini di crescita. Questo non dipenderà dal risultato, ma dall’approccio individuale che si avrà sulla partita.Giocare a San Siro dopo aver eliminato il problema dei successi in trasferta? I miei pensieri vanno sulla difficoltà della partita. L’umiltà del gruppo? Si stanno allenando bene, poi non so cosa passa dentro la testa dei giocatori, dobbiamo capire se siamo in grado di gestire tutto questo.

 

Cuadrado? Può e deve fare meglio, anche in fase offensiva. A volte deve essere più efficace, non dico a livello di gol. Mati Fernandez?Ha grande talento e disponibilità, completo sia in fase difensiva che offensiva. Viene da un’altra realtà, il calcio italiano è diverso ma è una risorsa importante, anche per lo spogliatoio. Il +7 sul Milan in classifica? Il vantaggio conta poco, se si ha di fronte una grande squadra. Temo molto questa partita, l’approccio alla partita potrebbe non essere ottimale. L’idea di arrivare alla vittoria numero 1500? (Ride ndr) E’ una settimana che penso solo a questo…

 

I giocatori sono motivati, è questo che la differenza. La disponibilità è continua, in ogni allenamento e da parte di tutti. Credo che questo sia il segreto di questo momento. Per chi gioca meno è più difficile allenarsi nel modo giusto e invece vedo che tutto sta andando bene”.

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