EUROPA LEAGUE. INTER. Super HANDANOVIC e re PALACIO. E in trasferta è INTER da record

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il portiere ferma il Partizan, poi ci pensano l’argentino (doppietta) e Guarin. A Belgrado arriva il decimo successo di fila fuori casa: nerazzurri qualificati…

RASSEGNA STAMPA – (A. Elefante) – A questa Inter non basta mai. Per la certezza dei sedicesimi con due partite di anticipo bastava un pareggio, perché nel pomeriggio il Rubin Kazan aveva vinto a Baku, spaccando definitivamente in due la classifica del girone: ma il pareggio è risultato che non si addice all’Inter, che da 45 giorni sa solo vincere. Chiusa a chiave da Sant’Handanovic, che si è confermato di ghiaccio nei momenti decisivi delle partite. Famelica, cinica, compatta, impietosa: con quella di ieri sono dieci vittorie consecutive e soprattutto sono dieci vittorie di fila in trasferta. Roba da record della storia nerazzurra. Stramaccioni, in vista del campionato, ha potuto far riposare Milito, ha scaldato Palacio e Cassano senza però chiedergli più di 45′ e 14′ di fatica, e nel finale, entrato Cassano, ha iniziato a vedere l’effetto che fa una linea a tre con Silvestre, Cambiasso e Juan Jesus, ovvero quella probabilmente dovrà occuparsi dell’attacco dell’Atalanta. Coperture e ripartenze micidiali. Stramaccioni, con 12 giocatori out fra infortunati e fuori lista, non aveva grandi possibilità di scelta, a parte due. La prima: tornare inizialmente alla difesa a quattro. La seconda: non sottovalutare le energie spese sabato scorso a Torino dai tre attaccanti, tutti molto affaticati e tutti inizialmente in panchina. Livaja unica punta con Guarin e Cambiasso liberi di inserirsi, lasciando a Mudingayi (e presto a Gargano, perché dopo meno di un quarto d’ora il belga è diventato il 13o indisponibile per infortunio) il compito di dare ulteriori coperture alla difesa. Il 4-1-4-1 dell’Inter ha limitato rapidità di scambi e inserimenti al Partizan, ha tolto agli incroci di Tomic e Markovic e agli sprazzi di Ilic l’imprevedibilità che poteva schiacciare l‘Inter, costringendola ad abbassarsi troppo.Il Partizan ha trovato pericolosità solo su calci da fermo.

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