LA GAZZETTA DELLO SPORT – La vigilia del Panathinaikos è antipasto derby: “Per la Lazio ci metto la faccia, loro mai visti”…
RASSEGNA STAMPA – (D. Stoppini) – Petkovic, diciannove giorni fa strappava applausi contro il Milan e ora si ritrova davanti alla prima crisi di risultati: quattro partite senza vittoria tra campionato ed Europa, panorama con vista derby. “E infatti lunedì in allenamento ho visto tanta rabbia nei giocatori — ha svelato —. Penso al k.o. di Catania come fosse quello col Getafe, quando ci guardammo in faccia e tornammo con i piedi per terra”. Ora c’è da farlo in fretta: Panathinaikos e derby, è il primo bivio della stagione. L’Europa League è quasi un intralcio, lo si capisce anche dalle parole del tecnico: “Non snobbo il Panathinaikos, ma ho l’obbligo di guardare più in avanti. Anche domani (oggi, ndr) sono in palio tre punti, ma quelli del derby valgono oro, hanno un peso diverso. Una vittoria in Europa ci permetterebbe di alzare il morale in vista della Roma. E io devo fare i giusti calcoli per vincere tutte e due le partite”. Calcoli che si traducono con turnover: in campo, dall’inizio, andranno solo tre potenziali titolari di domenica (Marchetti, Ledesma e Gonzalez). L’Europa può aspettare, il derby no. È nella testa dei giocatori, è anche in quella del Presidente Lotito, che per una volta ha lasciato a casa la diplomazia mettendo nel mirino la proprietà americana della Roma: “Io nella Lazio ci metto la faccia, nella Roma invece non si capisce chi sia l’interlocutore — ha detto a Raisport —. Una squadra (il riferimento è ai giallorossi, ndr) che ha dietro un gruppo importante dovrebbe avere una forza economica e di risultati maggiore. Ad oggi il capitale è composto da Unicredit, prima banca italiana e da un referente americano che non conosco. Io sono abituato ad assumermi la responsabilità delle mie scelte. Qui c’è un filtro che impedisce di acquisire consapevolezza dell’interlocutore”. Filtro che non usa mai Zeman: “Ma lui vuole sempre dimostrare di essere diverso”. A Petkovic, domenica, basterebbe dimostrare di essere (nuovamente) vincente.