Il vincitore del giro 2011 ammette le frequentazioni con il medico inibito
«Ho ammesso di avere visto un paio di volte Michele Ferrari. Spero che la procura antidoping del Coni prenda una decisione in tempi rapidi. Se mi aspetto una squalifica? Non lo so, ma spero di no». Così il ciclista Michele Scarponi al termine dell’audizione, durata un’ora e mezza, davanti al procuratore Ettore Torri. Nella sua deposizione spontanea il corridore marchigiano, vincitore del Giro d’Italia nel 2011 dopo la squalifica di Alberto Contador, ha ammesso di avere incontrato il dottor Ferrari (inibito a vita dal 2002), come già emerso dell’inchiesta della procura di Padova. «Sono venuto qui spontaneamente per chiarire la mia posizione su questa vicenda». Scarponi, attualmente sotto contratto con la Lampre, già squalificato 18 mesi nel 2007 per il suo coinvolgimento nell’Operacion Puerto. «Confido che questa storia si concluda presto», è l’auspicio del marchigiano, che riguardo alla sua frequentazione con il dottor Ferrari ha specificato che «ho chiesto ad alcuni legali di informarsi se fosse o meno inibito e a me non risultava che lo fosse». «Sono stati due incontri rapidi in cui ho svolto due test», ha sottolineato Scarponi, che ora rischia una squalifica di almeno tre mesi perchè le norme nazionali antidoping vietano le frequentazioni di tesserati con medici inibiti.