LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico reagisce alle critiche ma con l’Ajax è sfida decisiva. Balotelli in forse per un ‘vaffa’…
RASSEGNA STAMPA – (S. Boldrini) – Se il Manchester City stasera avrà almeno la metà della rabbia mostrata ieri da Roberto Mancini in conferenza stampa, per l’Ajax sarà difficile salvare la pelle. L’allenatore italiano ha rotto gli argini dopo l’ennesima domanda su quanto lui stesso aveva dichiarato qualche giorno fa (“Alla fine della scorsa stagione mi cercarono sette club”): “Non capisco perché continuate a chiedermi spiegazioni sul passato. Perché? Io sono qui perché il mio lavoro è qui. Con questa società stiamo lavorando a un progetto. Vorrei ricordarvi che il Manchester City per cinquant’anni non aveva vinto nulla. Ora sono arrivati tre trofei in due stagioni. Io non ho nulla da rimproverarmi e a questi giochi non ci sto. Dovete rispettare le persone. Perché continuate con questa storia? A Manchester sto bene e qui vorrei chiudere la mia carriera. In Champions abbiamo dei problemi, è vero, ma siamo solo alla seconda partecipazione. Il Chelsea ha dovuto aspettare dieci anni per vincerla. La Champions offre il meglio del calcio europeo. Affronti squadre come Real Madrid, Barcellona, Milan, Bayern, Borussia Dortmund, Ajax. La crema del calcio mondiale. Noi non siamo ancora pronti per vincerla, solo con un processo di crescita e un progetto a lunga scadenza possiamo arrivare a conquistarla”. Lo sfogo di Mancini è la logica conseguenza di una campagna mediatica in cui, complici i risultati negativi in Champions – un punto in 3 match – e il terzo posto in Premier (dove però il City è imbattuto dall’8 aprile), l’artiglieria della stampa inglese, sempre molto esigente con gli allenatori stranieri e di manica larga con quelli di casa, si è scatenata. Quando poi si verificano incidenti di percorso come il ‘vaffa’ che Balotelli ha sparato contro Mancini dopo la sostituzione nella partita con il West Ham, il cerchio si chiude. Nella sala stampa dello stadio degli Hammers, i cronisti inglesi erano più interessati al labiale di Mario che all’analisi di una gara che il City ha dominato. C’è incertezza sulla formazione di stasera. Mancini ha un plotone di assenti: Silva, Maicon, Lescott, Milner, Richards. Emergenza totale, con la retroguardia a pezzi e la perdita di un faro come Silva, l’uomo che spacca le difese avversarie e crea la superiorità numerica. La fantasia è affidata al francese Nasri. Per il City quella di stasera è davvero l’ultima spiaggia: deve vincere per piazzare poi il doppio colpaccio con Borussia e Real. Un’impresa titanica, ma il City ha il dovere di provarci anche perché, se già stasera dovesse dire addio alla Champions e magari anche al ripescaggio in Europa League, comincerebbero davvero i processi.