Il dirigente bianconero sottolinea anche come l’assenza di Conte influisca sull’andamento della squadra…
Giuseppe Marotta è intervenuto ai microfoni de ‘La Politica nel Pallone‘ su Gr Parlamento e ha approfondito il momento della Juventus, toccando vari argomenti. Ecco le sue parole:
SULLA SCONFITTA CON L’INTER – “Siamo uomini di sport. Si guarda avanti, al di la’ delle dinamiche che si sono susseguite abbiamo perso una partita, lo sport e’ fatto anche di questo. Resta l’impresa straordinaria di aver vinto lo scudetto e la Supercoppa Italiana e aver inanellato 49 partite utile di fila che e’ un record eccezionale, questi risultati dimostrano come la Juve sia stata e sia un modello di riferimento importante. Ora pensiamo all’impegno in Champions di mercoledi’ con il Nordsjaelland e poi agli impegni di campionato dove vogliamo recitare un ruolo da protagonisti. Facciamo tesoro di questa sconfitta e ritroviamo le forti motivazioni che avevamo prima, i nostri giocatori sono professionisti di alto livello con forti motivazioni, forte attaccamento alla maglia che sono i principi basilari per tornare a vincere. Nella Juve c’e’ una cultura della vittoria molto forte, molto sentita”
SULL’ASSENZA DI CONTE – “La sua mancanza pesa e questo anzi dimostra come il cammino fatto dalla Juventus dalla sua squalifica sia stato ancora più difficoltoso perché e’ stata sottratta una parte importante alla forza della squadra. Siamo a 15-16 partite senza la sua presenza in panchina e fin qui abbiamo perso solo una volta. Come l’ho trovato dopo la sconfitta con l’Inter? Come un leone in gabbia, non ha potuto esternare la sua cattiveria sportiva nei 90 minuti e da ex calciatore e allenatore non in panchina stava patendo, ma già pensava al giorno dopo. Era un Conte arrabbiato ma molto carico”
SU STRAMACCIONI – “Lungi da me il voler far polemica, per me ‘spensieratezza’ e’ una virtù , il mio era un apprezzamento per un allenatore che ha la possibilità’ di decidere ciò che vuole. Ho ricercato la parola sul vocabolario ed e’ sinonimo di serenità e per me voleva dire che e’ nelle condizioni migliori per guidare la sua squadra”
SULLE POLEMICHE ARBITRALI – “Gli errori arbitrali ci sono stati e ci saranno, c’erano anche quando ero ragazzino, sbagliava anche Concetto Lo Bello. L’errore umano e’ dietro l’angolo e dobbiamo escludere la malafede. La Juve, come tutte le altre squadre, ha arbitraggi che portano a degli errori e a dei favori ma errori e favori, nell’arco della stagione, si bilanciano. L’anno scorso il Catania ha avuto 11 rigori a favore e noi 4, per tutte le squadre ci sono momenti in cui le valutazioni arbitrali possono creare dei vantaggi o dei danni. La tecnologia? Chi ci governa, Fifa e Uefa, danno peso ancora alla valenza umana del direttore di gara, io sono per un compromesso. L’arbitro deve poter giudicare anche sbagliando, poi ci si può affidare a mezzi tecnologici per situazioni come quelle del gol-non gol ma affidarsi esclusivamente alla moviola non debellerebbe gli errori, non sempre si riesce a fare una valutazione attenta, penso per esempio alle dinamiche per i falli da rigore“