LAZIO. Dolcetto o scherzetto?

IL TEMPO (F. Perugia) – Vladimir Petkovic ha come obiettivo quello di dimenticare Firenze, nella notte delle streghe…

(Getty Images)

IL TEMPO (F.Perugia) – Nella notte delle streghe, Petkovic spera che la sua Lazio non gli giochi un terribile scherzetto. Quella dell‘Olimpico con il Torino (ore 20.45), sarà una gara da non fallire. Come riferisce ‘Il Tempo‘, l’ordine è cancellare Firenze. Il secondo ko consecutivo potrebbe aprire scenari non proprio positivi per i biancocelesti. Il tecnico bosniaco non avrà a disposizione Hernanes e Ledesma, che si sono presi un rosso a testa al Franchi, domenica scorsa. «Ieri abbiamo analizzato velocemente la partita, perché non abbiamo molto tempo con tutte queste gare. L’importante è tirare subito le somme, capire cosa c’è di salvabile e cosa c’è da migliorare. Spero che i giocatori trasformino la rabbia in forza positiva per la partita». Una cosa è certa: quella contro il Toro non sarà la stessa Lazio di Firenze. «Sicuramente sarà una Lazio diversa. Con i giocatori indisponibili – spiega il tecnico – mancherà anche l’individualità, ma dobbiamo fare fronte a questo con il collettivo, essere compatti e pronti a sfruttare le possibilità. Qualche forza offensiva in più potrebbe servirci». Quello di stasera si presenta con un 4-2-4 ufficiale e sfrutterà, come i biancocelesti, soprattutto le fasce laterali: «Mi aspetto un avversario arrabbiato. Noi dobbiamo essere bravi a non lasciargli possibilità di avere spazi, soprattutto di non farli tornare in partita. Massimo rispetto per il Torino, che sa giocare sia con il 4-2-4 che con il 4-3-3 e ha giocatori validi offensivamente. Noi li conosciamo, in amichevole siamo stati messi in difficoltà. Dobbiamo imporre il nostro gioco». Il tecnico torna anche a parlare di Zarate e fa capire che, nonostante lo stimi come giocatore, non si riesce a integrare con il suo gioco. Vlado non lo ha convocato. Ma, di sicuro, questa Lazio avrà bisogno di ricambi pronti a fare i titolari. Non tutti riescono ad arrivare a fine match in condizioni ottimali: «A Firenze anche in 9 contro 11 siamo rimasti in partita a livello fisico e di movimento. Siamo una squadra che, quando arrivano questi momenti difficili tendiamo a chiuderci, invece dobbiamo alzare la testa».

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