L’ex portiere nerazzurro non ha comunque dimenticato le vittorie del triplete con Mourinho…
L’ex portiere nerazzurro Julio Cesar ha raccontato il suo addio all’italia durante la trasmissione “Undici” condotta da Pierluigi Pardo su Italia 2. Oggi è al Queens Park Rangers, ma non ha comunque dimenticato le vittorie del triplete con Mourinho. Ecco una parte della sua intervista:
Sugli errori arbitrali e sugli strascichi di Calciopoli: “Anche in Inghilterra questo weekend sono successe delle cose strane a livello arbitrale, ma il fatto che se ne parli in Italia non mi sorprende affatto, In Italia sarà sempre così. Ho visto quello che è successo a Catania: penso che però i bianconeri paghino ancora le vicissitudini del passato. Anche gli arbitri forse soffrono il peso di fischiare per la Juventus e ogni volta che sbagliano tutte le storie di Calciopoli tornano a galla. Io sarei per la moviola in campo”.
Sulla vittoria della Champions: “La mia carriera è cominciata al Flamengo: è la squadra del mio cuore, mi ha dato la possibilità di diventare quello che sono diventato – ricorda Julio Cesar – All’Inter quando sono arrivato avevo qualche problema di rapporto con Toldo, che era il titolare: poi siamo diventati grandi amici, mi ha insegnato come ci si comporta e se devo parlare di lui prima devo togliermi il cappello. Il momento più bello, professionalmente parlando, è stata la vittoria della Champions. Il più brutto l’eliminazione ai Mondiali contro l’Olanda”.
Sul tecnico di Setubal: “E’ una persona molto intelligente. E’ capace, con la psicologia, di far credere ad un giocatore di essere più forte di quello che è. Con il risultato che però effettivamente rende di più. Lui vuole solo vincere, vive di calcio e questa voglia la trasmette ai giocatori. In quegli anni lui è stato il nostro segreto”.
Infine, ritorna sugli ultimi giorni all’Inter: “A proposito dell’addio dalla squadra nerazzurra, Julio Cesar dichiara: “Non sono uno che si nasconde, dico quello che penso: sono sincero e ci sono rimasto un po’ male di come la società nerazzurra si è comportata con me. Ero un po’ triste, poi comunque ho avuto un incontro con il presidente e ci siamo sistemati”.