IL CORRIERE DELLO SPORT- «Scudetto conteso non solo dal Napoli La Serie A riparta dai giovani: ci sono altri Baggio in giro»
Gli anni passano, ma Roberto Baggio resta uguale. Non ha più il codino, ha qualche capello bianco in più, ma gli occhi sono gli stessi. Il fisico, avvolto in un impermeabile scuro per ripararsi dalla pioggia, pure. Anche l’affetto dei tifosi è rimasto intatto. Il Corriere dello Sport lo ha intervistato nella Marca trevigiana, durante una partita per beneficenza organizzata da Diego Danieli, il vecchio proprietario della Diadora, l’azienda veneta per la quale Baggio è stato testimonial per trent’anni. Insieme a lui Chantal Borgonovo, la moglie di Stefano, un tempo compagno di squadra di Roby in una grande Fiorentina e che oggi combatte una orgogliosa battaglia contro quell’infame malattia chiamata Sla. Roberto Baggio non ha mai amato finire sotto i riflettori. Neppure ora, che ha smesso di giocare da otto anni. «E non ho più calciato una punizione neppure nel giardino di casa…» . Eppure il calcio gli manca. Il campo, l’adrenalina, l’ansia che ti consuma nelle ore interminabili delle vigilie. «Ho smesso senza avere un’idea precisa su un futuro da allenatore. Però non si sa mai, il calcio è sempre nei miei pensieri, ho sempre vissuto per giocare». Il calcio da otto anni è molto diverso, in Italia si è impoverito, lo scenario è mutato. Ma Roberto Baggio è fiducioso per il futuro. […]
Ma ci sono squadre che secondo lei giocano bene oggi in Italia?
«Si, a me piacciono la Juve, il Napoli, la Fiorentina. Anche l’Inter. E poi mi piace molto anche come gioca la Nazionale. Prandelli ha cambiato molto e sta costruendo una precisa identità. Se non avesse qualità l’Italia non sarebbe arrivata seconda all’Europeo».