CAGLIARI. Cellino: “Per la mia squadra pagherei io”

Parla il presidente sardo in vista della decisione su Cagliari – Roma.

A due giorni dalla sentenza per il 3-0 a tavolino per la Roma contro il Cagliari parla il presidente dei sardi, Massimo Cellino.

I principi sono una cosa importante. Siamo vincolati da principi sportivi, legati alla lealtà. Tutto il resto rovina il calcio, io combatto affinché il calcio resti uno sport e non sia spettacolarizzato. Faccio un ragionamento: uno che fa un’Olimpiade, che fa tanti sacrifici per vincere una medaglia, cosa guadagna da una medaglia? Qualcosa che economicamente, con meno sacrifici, farebbe in altro modo. E’ un valore simbolico. In questo contesto, non posso avere come antagonista la Roma, cui auguro di vincere lo scudetto, non parlando delle persone. Baldini? Io considero da sempre la Roma una società amica, delle persone non parlo, del presidente non parlo perché non lo conosco. Io onoro la giustizia, quella sportiva. Andrò a confrontarmi esponendo le mie idee, rispettando la magistratura sportiva, le regole vanno rispettate, vorrei che un mio eventuale errore non siano i tifosi del Cagliari a pagarlo, non voglio che il Cagliari sia il mio scudo ma io devo essere scudo del Cagliari, perché il Cagliari rappresenta un popolo, un’isola. Ripeto, andrò a esprimere il mio punto di vista, ma ciò non significa che la Roma sia una società nemica, anzi. Lo faccio perché voglio bene al Cagliari e auguro a ogni club di avere ultras come i nostri, che non hanno mai avuto un biglietto gratis. Difenderò il Cagliari perché se deve pagare qualcuno vorrei che a pagare fossi io e nessun altro tra coloro che hanno a cuore la nostra squadra“.

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