Il procuratore del giovane francese vuole frenare i facili entusiasmi…
Mino Raiola, abile procuratore del giovane francese Paul Pogba, vuole frenare i facili entusiasmi intorno a questo talento che ha stupito tutto il mondo del calcio. Ecco quanto dichiarato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Ha festeggiato per il primo gol del suo assistito Pogba? «Assolutamente no. E mi sorprendo della sorpresa generale. Paul ha grandi mezzi e ha solo bisogno di giocare per fare esperienza. Ma ora non esageriamo con i complimenti, ha tanta strada ancora da fare». Proprio di recente si era lamentato per il suo scarso utilizzo. «Attenzione. La Juve ha creduto in lui e lo sta mettendo nelle giuste condizioni. La mia lamentela è più generale. Il calcio italiano deve avere maggiore coraggio e puntare di più sui giovani. Deve essera una scelta strategica».
In che senso? «Premesso che non vanno accantonati i giocatori esperti di qualità, io credo che gli stessi allenatori devono avere il piacere di prendere per mano i talenti. Anche perché troveranno la loro gratitudine per sempre. E poi è un patrimonio di entusiasmo per tutto l’ambiente». Si riferisce ai tifosi? «Certamente. I volti nuovi fanno simpatia e ricaricano tutto l’ambiente. Ma non solo: tutto il mondo del calcio acquista nuove energie, Io credo che ai ragazzi che ambiscono a fare i calciatori i successi dei giovani fanno venire la voglia di imitarli. Anche perché sanno che può esserci una chance anche per loro».
Ha altri talenti da portare in Italia? «È presto per dirlo.Ma sia chiaro che la fama della serie A ora non è delle migliori. Quando propongo una meta italiana storcono il naso. Ora le mete preferite sono la Premier League o la Bundesliga. Anche per questo i nostri dirigenti devono cambiare mentalità. Se vogliono attirare nuovi Pogba devono aprire spazi per gli Under 21. Allora sì che possiamo tornare competitivi».