GAZZETTA DELLO SPORT (G.B. Olivero) – Così Conte mette k.o. gli avversari. I segreti sono tre: mentalità, preparazione atletica e varietà di soluzioni…
GAZZETTA DELLO SPORT (G.B. Olivero) – Ti prende. E non ti molla più. Ti scuote, ti colpisce. E poi ti stende. La Juve è fatta così e ormai è abbastanza chiaro. Fin dall’anno scorso le partite dei bianconeri sembrano incontri di boxe con gli avversari messi all’angolo in fretta, lavorati ai fianchi, impossibilitati a offendere. Alla Juve continua a mancare il top-player, ossia il colpo del k.o. che risolve la situazione all’improvviso. Però, minuto dopo minuto e azione dopo azione, in ogni difesa si apre un varco dove i bianconeri colpiscono. Il primo pugno fa male, ma potrebbe non bastare per risolvere la partita. E allora, nel momento in cui l’altra squadra barcolla, la Juve accelera con sana cattiveria agonistica. E nella difesa ormai bucata piazza, stavolta sì, il colpo del k.o.: avversario schienato, conteggio, match finito.
La Juve bum bum è un fenomeno da studiare. In sei delle undici partite disputate in questa stagione la squadra di Conte è riuscita a segnare due gol nel giro di pochissimi minuti, indirizzando la partita in modo chiaro. Rewind. Si parte a Pechino, Supercoppa contro il Napoli: nel primo tempo supplementare il 3-2 (autogol di Maggio) arriva al 7′ e il 4-2 di Vucinic all’11’. La storia si ripete al debutto in campionato contro il Parma: Lichtsteiner sblocca al 9′ della ripresa, Pirlo sigilla al 13′. A Marassi contro il Genoa la Juve va sotto nel primo tempo, impatta a inizio ripresa e poi scappa via: Vucinic timbra il sorpasso al 33′, Asamoah chiude al 39′. Quarto atto allo Stadium contro il Chievo: primo tempo senza gol, doppio Quagliarella al 18′ e al 23′ s.t. Contro la Roma la Juve esagera addirittura: gol all’11’ (Pirlo), al 16′ (Vidal), al 19′ (Matri) del primo tempo. Infine la sfida di sabato contro il Napoli: lo 0-0 sembra ormai inevitabile, ma nella ripresa Caceres (35′) e Pogba (37′) riscrivono l’ultimo capitolo.
C’è un segreto? Probabilmente più d’uno. Il primo è la mentalità. La Juve gioca per attaccare e per segnare in qualunque momento della gara: non si accontenta mai. Quindi, dopo aver fatto un gol, prova subito a realizzarne un altro. Una mentalità opposta a quella di molte squadre della serie A, che dopo aver segnato tendenzialmente provano a proteggersi. Il secondo segreto è la condizione atletica: a parte la gara con la Roma, la Juve bum bum si è sempre sfogata dopo l’intervallo e spesso dopo il 60′. Quando la stanchezza annebbia i riflessi e allenta le marcature, i bianconeri hanno ancora la lucidità e il fiato per approfittarne. Il terzo segreto è la varietà di soluzioni: nel momento in cui il muro mostra qualche crepa, la difesa avversaria viene assediata in mille modi diversi e alla fine c’è sempre un Caceres libero di saltare a due metri da De Sanctis. Così la Juve bum bum prosegue serenamente il suo cammino.