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INTER. JUAN: «Resto qui altri dieci anni». COUTINHO: «Zanetti leggenda»

LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. Taidelli) – Allenamenti al pomeriggio per avere anche i nazionali. Tutto serve per preparare al meglio la gara di domenica contro il Catania.

LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. Taidelli) – Allenamenti al pomeriggio per avere anche i nazionali. Tutto serve per preparare al meglio la gara di domenica contro il Catania. Ieri alla Pinetina si sono rivisti Ranocchia, Bianchetti, Handanovic e Nagatomo. I primi due – non impegnati con Nazionale e Under 21 – hanno lavorato in gruppo, mentre lo sloveno e il giapponese si sono limitati a una seduta di scarico. Per oggi invece sono attesi i tre sudamericani Gargano, Guarin e Pereira. Da verificare soprattutto il recupero dell’esterno, reduce dai 90′ giocati martedì notte in Bolivia-Uruguay e candidato a sostituire lo squalificato Nagatomo contro il Catania. L’alternativa a sinistra potrebbe essere Obi, che dalla Nigeria era rientrato domenica, ma in questa stagione ha giocato soltanto un’oretta a Baku dopo cinque mesi di stop per uno strappo muscolare.
Decennio Juan – Aspettando di capire le scelte in attacco, di sicuro Stramaccioni ripartirà dalla difesa a tre. E una delle colonne del reparto arretrato è diventato Juan Jesus, che a Globoesporte ha detto: «L’Inter sta crescendo, io voglio rimanere nel giro della Seleçao e per farlo devo fare bene nell’Inter. Punto a fare 10-12 anni in Italia per poi chiudere la carriera all’Internacional. A Milano sto benissimo, frequento Robinho e soprattutto Coutinho».

Che attraverso Inter Channel sfotte il compagno, che lui chiama Shrek: «Ballo poco la samba perché non sono bravo, ma lui di sicuro è peggio di me. Sto vivendo un momento positivo e a dicembre mi sposerò con Aine, con cui sono fidanzato da quattro anni e che è stata di grande aiuto sia qui sia quando sono andato in prestito all’Espanyol. L’energia positiva di Cassano è importante per lo spogliatoio, ma mai quanto l’esempio di Zanetti. Lui è una leggenda e se vogliamo vincere come lui dobbiamo essere come lui. Arrivare alla Pinetina per primi e uscirne per ultimi».

Redazione Sportiva