Il corridore della Liquigas vuole tornare ad essere protagonista
Ai microfoni della Gazzetta dello Sport Ivan Basso fissa gli obiettivi della prossima stagione: “Nei giorni scorsi è scattato il fatidico clic .Ho deciso di non pensarci più, di non tormentarmi con domande che non hanno risposta e di guardare avanti. Improvvisamente mi sono sentito liberato. E’ come se ricominciassi daccapo. E’ come se la mia carriera ripartisse. Ancora una volta. Ho messo da parte dunque i sensi di colpa con me stesso, la mia famiglia, la squadra e con i tifosi che avevano le mie stesse aspettative. Il Tour? Mi sono ‘ammazzato’ di lavoro per aiutare Nibali al Tour e ho commesso un altro errore. Sì, perché al Tour non ho fatto nulla di buono né per me né per Vincenzo. Il futuro? Correrò sicuramente altri due anni. E potrei correrne altri due… Dopo questi mesi di scoraggiamento e disillusione ho un progetto di rinascita che mi galvanizza. Passerò un inverno di assoluto riposo mentale. Feste poche o niente, e allenamenti sulle mie strade del Varesotto che mi danno sicurezza. Mi è tornata la voglia di divorare il Cuvignone e il Sacro Monte. Sono convinto di poter fare ancora bene. Molto bene. La prossima stagione? Aspetto di vedere come sarà il percorso del Tour. Il 26 ottobre mi troverò con Amadio e decideremo. Giro o Tour, so che cambierò atteggiamento tattico. In prima fascia ci sono Wiggins, Contador, Froome, Andy Schleck e Nibali. Io partirò dalla seconda fascia. Ma, Tour o Giro, io partirò per vincere. Primo o niente. Al Giro non avrei scelta. Con quella crono così lunga mi troverei ai piedi delle montagne con 3 minuti minimo da recuperare sugli specialisti. Ma c’è anche tanta salita e lì vedrete un Basso che prende l’iniziativa. Maglia rosa o ventesimo, ma senza rimorsi. L’addio di Nibali= Spero nei talenti che ho in squadra: Peter Sagan per le classiche, Elia Viviani per le volate e Damiano Caruso accanto a me nei grandi Giri. E Moreno Moser! Per come va in salita e a cronometro, credo che Moreno diventerà anche un protagonista delle corse a tappe: abbiamo già in casa il dopo Nibali…“.