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NAZIONALE. ITALIA, Armeno questa! Prandelli: «È la svolta, ci giochiamo tanto»

LA GAZZETA DELLO SPORT- «Sto vedendo un piglio diverso, non lavoriamo bene: di più» Marchisio: «Juventini raccomandati? No, siamo lavoratori»

 

Il guidatore ha studiato la strada e soprattutto gli ostacoli disegnati sulle carte del percorso: meglio dirselo subito, che non sarà una passeggiata. «E che ci giochiamo tanto», dice Cesare Prandelli. «Ma la squadra in questi giorni mi ha dimostrato di saperlo, e questo è importante». Se poi lo capiscono anche gli altri, tanto meglio: «Perché non è questione di essere più preoccupato di due anni fa: non ho paura, ma il nostro cammino può diventare più facile se tutti si rendono conto che questo è un girone impegnativo e che le nostre avversarie si possono considerare tutte squadre emergenti. Non lo dico io, ma le loro ultime partite». […] Poi verrebbe voglia di attaccare anche a Prandelli, quando il discorso scivola sui presunti favoritismi agli juventini quanto a tempi e modi di allenamenti. Però alla fine la ripartenza del c.t. è soprattutto un sorriso sarcastico: tradotto suonerebbe più o meno «guarda cosa mi tocca sentire», ma il ruolo gli impone una spiegazione articolata. «Queste sono le cose che non fanno bene al calcio: il fatto di voler inventare polemiche che non esistono. Da due anni i miei giocatori sanno di dover venire in Nazionale con i compiti da casa: i primi due giorni sono dedicati al recupero dopo le partite e se sono loro a dirci cosa è meglio fare, è un vantaggio per tutti e non vuol dire dare un vantaggio a qualcuno. Poi, completato il recupero, è evidente che tocca a me allenare tutti con l’intensità giusta».

Redazione Sportiva