LA GAZZETTA DELLO SPORT- Diciotto anni fa conquistò la Germania a suon di titoli e battute Ora allena l’Irlanda e arriva da rivale
Quando Trap partì per la Germania, Fabio Capello, campione d’Europa col Milan, commentò: «Esperienza interessante, in fondo siamo nel Mec», come si chiamava il mercato comune europeo. Tre stagioni dopo, Trap vinse il titolo in Bundesliga; Don Fabio quello spagnolo con il Real Madrid, Alberto Bigon quello svizzero al Sion. Quello che i tedeschi vedono adesso non è un Trap molto diverso. A 73 anni alza ancora il palleggio durante l’allenamento sotto la pioggia così fitta che sembra voler riempire il mare di fronte; ha un cappellino verde e la carica di quando batteva i pugni sul tavolo gridando Strruuunnz (10 marzo ’98), la simpatia di quando strillava Vola-re-oh-oh, sul balcone del municipio di Monaco, con i pantaloni di cuoio alla zuava. […] E lui tiene duro: «Vorrei giocarla io una partita così». Stasera Trap guarderà Löw e proverà a fargli rimangiare il senso di superiorità che costa sempre tanto ai tedeschi, quando vedono gli italiani. Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco: è la sua celebre massima che però a Monaco non sfoderava.