LA GAZZETTA DELLO SPORT – Anche l’allenatore dello Zenit vive una fase delicata: “Ma sento la fiducia di tutti”…
RASSEGNA STAMPA – (M. Pasotto) – L’aria che si respira è grosso modo la stessa di Milano. Nel calcio gli stati di crisi producono sempre le medesime situazioni e reazioni. Così succede che Spalletti davanti ai media si comporti esattamente come sta facendo Allegri negli ultimi tempi: logiche da motivatore, guardia alta e sussulti di orgoglio. Spalletti: “La mia storia in questo club è fatta di circa un centinaio di partite e non solo delle ultime. Sono certo che se si va a pescare nel mazzo, ne esce uno Zenit migliore rispetto a quello visto recentemente”. I fatti recenti raccontano di una vittoria e due sconfitte negli ultimi cinque impegni. Più uno spogliatoio piuttosto turbolento, che lo ha indotto a mettere in castigo Kerzhakov e Denisov. Il primo è stato reintegrato, Denisov invece è ancora fuori rosa e di lui Spalletti dice: “È un giocatore da grande squadra, mi auguro che in futuro ragioni più serenamente”. Alle radici della questione gli arrivi di Hulk e Witsel. Ma la mancanza di risultati per Spalletti equivale a mancanza di tranquillità. Spalletti su Miller: “Se Miller ha qualcosa da dirmi, lo fa in modo diretto e non con il pony express… Io sento fiducia da parte di tutti: dai dirigenti al massaggiatore. Ma soprattutto sento fiducia da parte di Miller“. Continua: “Il Milan è in una situazione simile alla nostra, al di sotto delle proprie potenzialità. Per tutte e due questa diventa una partita fondamentale per rilanciarsi. Ho detto alla squadra che questa è la partita più importante dell’anno. Abbiamo perso la prima partita e non possiamo più fallire. Ma se ci riapproprieremo delle nostre qualità, possiamo battere chiunque”. La chiusura, è una certezza che profuma di augurio e allo stesso tempo elimina le voci sul suo conto: “Chi sarà l’allenatore del Milan il prossimo anno? Ovvio, Massimiliano Allegri“.