CONCILIAZIONE FALLITA AL TNAS PER CONTE – E’ durata due ore esatte la seconda udienza del ricorso presentato da Antonio Conte davanti al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (Tnas) del Coni nell’ambito del processo sportivo sul calcioscommesse negli uffici dello stadio Olimpico di Roma. Com’era nelle previsioni della vigilia, il tentativo di conciliazione esperito d’obbligo dal collegio arbitrale presieduto da Massimo Zaccheo e’ fallito.
Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero per Conte, Luigi Medugno e Letizia Mazzarelli per la Federcalcio hanno quindi discusso nel merito il ricorso presentato dall’allenatore della Juventus contro i 10 mesi di squalifica ricevuti in secondo grado dalla Corte di Giustizia Federale. Il lodo dovrebbe arrivare entro il termine del 7 ottobre, a meno che il collegio arbitrale non accolga le istanze istruttorie presentate dalle parti, in particolare le richieste di ascoltare alcuni testimoni.
Ecco la reazione, riportata da Italpress, dell’avvocato di Conte Giulia Bongiorno, che spiega così la linea difensiva: “Mastronunzio puo’ ribaltare il processo: ho sentito strane cose, ma il nostro obiettivo e’ il proscioglimento e siccome per la Corte di Giustizia Federale Conte mente perche’ ha avuto un ruolo attivo nella combine omettendo di far giocare Mastronunzio, noi abbiamo insistito sull’audizione del calciatore e chiesto al collegio arbitrale di verificare se ci fosse o no un problema medico. Abbiamo insistito con particolare forza sulle istanze istruttorie, perche’ riteniamo veramente essenziale che venga sentito Mastronunzio, una prova che puo’ ribaltare il processo. Dopo un’ampia discussione anche la Procura ha preso alto della decisivita’ che potrebbe assumere questa prova e non si e’ opposta, aderendo all’istanza”.
Diversa la versione fornita dall’avvocato della Federcalcio Luigi Medugno, anche questa riportata da Italpress: “L’episodio Mastronunzio e’ sostanzialmente irrilevante rispetto all’illecito contestato perche’ viene citato nella sentenza della Corte di Giustizia Federale unicamente per esprimere dissenso rispetto all’incolpazione originaria (l’omessa denuncia della combine di AlbinoLeffe-Siena del maggio 2011, ndr) e prefigurare il sospetto di un concorso attivo, che pero’ non e’ stato minimamente valorizzato perche’ Conte e’ stato perseguito e sanzionato solo per omessa denuncia. Laddove ci fosse stato da parte dell’allenatore un deliberato allontanamento di Mastronunzio dalla prima squadra di troveremmo di fronte a un illecito sportivo che nessuno ha contestato”. Secondo Medugno, anche il certificato medico presentato dagli avvocati della difesa per testare l’indisponibilita’ del calciatore nella settimana precedente la partita AlbinoLeffe-Siena e’ ininfluente, cosi’ come la richiesta di ascoltare il medico del Siena: “La prova dell’infortunio deve essere offerta nei modi previsti dalla legislazione vigente, articolo 7 della legge 91, cioe’ attraverso l’esibizione della scheda sanitaria che raccoglie tutte le informazioni relative ad eventuali infortuni del calciatore. Non e’ una prova che puo’ essere fornita attraverso una testimonianza, quindi e’ perfettamente inutile che il medico venga a riferire cio’ che ricorda”.
Gli avvocati di Conte hanno chiesto anche l’audizione dell’ex collaboratore tecnico bianconero Cristian Stellini, protagonista attivo della combine. “Noi siamo favorevoli – ha spiegato Medugno – ma ovviamente con l’integrazione delle domande da formulare perche’ la dichiarazione confessoria resa da Stellini accenna solo al primo capitolo della vicenda in questione, quanto occorso al termine della gara d’andata tra Siena-AlbinoLeffe. E comunque, laddove il collegio arbitrale decidesse di ammettere la testimonianza di Stellini, noi chiediamo che venga udito anche Carobbio, una richiesta che dovrebbe incontrare anche l’esigenza prospettata dalla difesa di Conte, che nel corso del procedimento si era lamentata di non aver avuto l’opportunita’ di contrastare le dichiarazioni di Carobbio”.