MILAN. Spunta il TASSOTTI a sorpresa: “Io eterno vice? Vediamo…”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Secondo nel Milan da sempre, vuole di più: “Bene il risultato, non il gioco”. E Galliani applaude la curva: “Fantastica, ma basta turni infrasettimanali”…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (F. Della Valle) – Tassotti è stato il primo milanista a poter festeggiare un gol in casa e a vincere a San Siro, campo che quest’anno era diventato un tabù per i rossoneri (e anche per gli interisti). E’ bastato che il Tasso si accomodasse in panchina al posto dello squalificato Allegri perché il Milan ritrovasse la vittoria al Meazza. I pochi tifosi (4.240 paganti: mai così pochi quest’anno) che hanno avuto la costanza di venire a San Siro anche in un giorno lavorativo sono stati ricompensati: due gol di El Shaarawy, il primo proprio sotto la curva Sud, e alla fine un’esultanza corale che ha il sapore della liberazione. “Bisognerebbe abolire i turni infrasettimanali e iniziare prima il campionato — ha detto Galliani a proposito dello stadio deserto — storicamente il mercoledì c’è un 20-30% in meno di pubblico, chi viene allo stadio la domenica difficilmente torna durante la settimana. Dovevamo assolutamente vincere, finalmente abbiamo preso i tre punti, oggi contava solo questo. Voglio ringraziare la curva più dei giocatori, sono stati straordinari perché hanno continuato a tifare”. Ieri Tassotti ha portato il Milan a 6 punti e l’ha tirato fuori dalla crisi; Galliani di sicuro non lo dimenticherà: “È molto più di un secondo, un grande nel suo ruolo, è con noi da 32 anni e ha anche rifiutato una panchina importante, chiedete al mio amico Claudio. Il Tasso negli ultimi anni ha detto no a Lecce e Parma e quest’estate Lotito lo voleva alla Lazio. Tassotti è umile e silenzioso, non ha mai amato le telecamere, figuriamoci adesso che viene tirato in ballo come possibile traghettatore per il dopo Allegri. Situazione scomoda, visto che tra lui e il titolare della panchina del Milan c’è un rapporto molto stretto. “Sono contento, sapevamo che avremmo sofferto, non si poteva giocare subito bene. Avremmo dovuto chiudere la partita sul 2-0, ora ripartiamo dal risultato ma non dal resto — ha detto Tassotti —. Abbiamo ritrovato il gusto della sfida, dobbiamo giocare meglio, quando la squadra ritroverà serenità sarà più semplice. Il campo poi non ci aiuta: non l’abbiamo bagnato perché aveva piovuto ma il vento l’ha asciugato, era difficile giocare rasoterra”. E sul suo futuro: “Io eterno secondo? Non so, vediamo”.

 

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