LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il regista paga la stanchezza di una gara ogni tre giorni, il club vuole gestirlo per le sfide più complesse. Tocca al francese…
RASSEGNA STAMPA – (M. Graziano) – Pirlo resta un fenomeno. Come permettergli di continuare a fare la differenza? La risposta l’ha data Carrera nel post Fiorentina. “Dobbiamo trovare il modo di farlo lavorare più che riposare. Giocando ogni 3 giorni non ha tempo di allenarsi, e lo sta accusando”. Il diretto interessato conferma, attraverso un’intervista rilasciata nei giorni scorsi a ‘Champions Matchday’: “Quando gli anni avanzano è bene allenarsi sempre meglio e cercare ogni minimo dettaglio per stare al meglio il più a lungo possibile”. A 33 anni i tempi di recupero sono più lunghi e un lavoro mirato, a livello personale, diventa una necessità se si vuole restare competitivi ad altissimi livelli. Molte partite questa Juve le può vincere anche senza Pirlo. Le più difficili, in Italia e in Europa, no. Sabato la Roma, martedì lo Shakhtar, quindi il Siena, a seguire Armenia e Danimarca in azzurro, due impegni in Nazionale già decisivi per Brasile 2014. Dentro quindi Pogba. “La Juve può aiutarmi a diventare il più forte del mondo”, ha detto il francesino a Rmc. La staffetta permetterebbe così una settimana piena di lavoro per il titolare. L’attualità è la Roma. Questo il probabile undici senza Pirlo: Buffon fra i pali; Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa; Isla e Asamoah sulle fasce; Pogba in regia; Vidal e Marchisio interni; Vucinic e uno fra Matri e Quagliarella in attacco.