LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il 21enne difensore che piaceva a Juve e Napoli divora pasta, esce con Cou, ha convinto Strama con un fisico da ‘animale’…
RASSEGNA STAMPA – (L. Taidelli) – Juan Jesus è una ‘scoperta’ soltanto per il nostro campionato. Prima di sbarcare a Milano era il titolare dell’Internacional di Porto Alegre e in biancorosso ha vinto un campionato gaucho e l‘Intercontinentale del 2010. Con l’Under 20, nel 2011 ha conquistato prima il Sudamericano e poi il Mondiale, vinto giocando da terzino sinistro. L’Inter lo aveva preso già nella scorsa estate, ma problemi burocratici hanno impedito la chiusura dell’affare. Ci si limitò a un accordo verbale per gennaio, ma nel frattempo sul ragazzo si erano lanciate Benfica, Tottenham, Chelsea, Napoli e anche la Juve. Lui però ha sempre voluto soltanto l’Inter. Mesi non facili, tra saudade, naftalina e qualche chilo di troppo. Il tutto ad appesantire un fisico che lo stesso dottor Combi, responsabile dello staff medico interista e solitamente di poche parole, dopo le visite di rito definì “da “animale”, ancor più esplosivo del primo Adriano“. Perché questo impressiona di Juan, golosissimo di pasta: malgrado gli 83 chili spalmati su 185 centimetri, il brasiliano è un mix di potenza, velocità e tecnica che in pochi possono permettersi. E a questo va aggiunta la duttilità. Può infatti giocare da terzino sinistro, anche se preferisce muoversi da centrale e va a nozze nella difesa a tre. Pure per questo l’Inter alla fine ha deciso di non cederlo in prestito, anche se le offerte non mancavano di certo. E lo stesso Juan si era impuntato per restare e sfondare in nerazzurro, malgrado sapesse di partire come quinto centrale. In questo lo ha aiutato il rapporto molto franco con Stramaccioni. Il tecnico gli ha fatto capire che quello che Juan gli avrebbe dimostrato in allenamento lui gli avrebbe restituito a livello di scelte. “Ho avuto la mia occasione e ho dato tutto – ha detto ieri Juan -. Ma ora serve continuità”.