LA GAZZETTA DELLO SPORT – Azzurri devastanti negli spazi, ispirati da un grande Hamsik: è una super partenza. L’attacco del Parma è troppo sterile…
RASSEGNA STAMPA – (F. Bianchi) – Vecchie sicurezze, nuove speranze. E le cifre che fanno sognare. Tre successi di fila a inizio campionato. È passato un quarto di secolo dall’ultima volta che il Napoli partì così bene. Ed era quel Napoli. Era il ciuccio di Maradona, dello scudetto appena conquistato e della stagione che pareva disegnata per il bis. Invece il Milan fece la grande rimonta. Certi segnali sono importanti e qui si comincia a pensarci sul serio. Lavezzi se n’è andato, in compenso c’è Insigne che segna in un lampo, appena entrato, il primo gol in A. E a giudicare del calore con cui è stato accolto, ha sostituito alla grande il Pocho nel cuore dei tifosi. Poi c’è Hamsik, al quale le scappatelle nelle discoteche fanno benissimo. Uomo squadra, assist man chirurgico. Soprattutto, c’è un Pandev galattico: gli è riuscito proprio tutto. Tanto da nascondere la giornata ‘nì’ di Cavani che, stanco dalla trasferta nazionale, mette la firma su rigore, ma fallisce cose non da lui. Al Napoli bastano e avanzano tre gol per battere un Parma in cantiere, morbido sotto rete e anche un po’ sfortunato. Perché al primo assalto prende subito gol: Hamsik vede il taglio perfetto di Pandev tra i centrali che l’irruento Mirante butta giù. Cavani sfrutta il rigore e il Napoli la gara in discesa. Anche il bis ha le stesse modalità e gli stessi attori: Cavani che rilancia l’azione e vede Hamsik in fascia sul filo del fuorigioco, lo slovacco che crossa perfetto in mezzo per l’arrivo di Pandev. Bingo. Siamo al 39′. Il Parma nel frattempo aveva provato a reagire, alzando il baricentro e tenendo palla. Ma la perdita di Giovinco e l’assenza di Biabany non facilitano le cose in zona gol. L’errore più evidente è stato lasciare troppa libertà a Hamsik. Gli emiliani sono comunque riusciti a farsi sotto al tramonto del primo round quando, sul cross di Ninis, Parolo ha spizzicato di testa e una leggera deviazione ha creato un pallonetto imprendibile per De Sanctis. Nel secondo round Donadoni ha provato a riagguantare la sfida avanzando Valdes dietro le punte. È stato sempre il Napoli ad avere più occasioni. Cavani ne ha gettate al vento un paio, Mazzarri ha avuto l’intuizione di sostituirlo con Insigne. Mazzarri festeggiava le 300 panchine in A. Insigne può diventare un top player. Il Napoli ha le carte in regola per inseguire lo scudetto.