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JUVE. Largo a VUCINIC. Che sofferenza con il GENOA

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Turnover, Pirlo in affanno, attacco spuntato: rossoblù in vantaggio. Poi entrano il montenegrino e Asamoah ed ecco tre gol e il primato…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (L. Garlando) – Minuto 16, Antonelli libera Bertolacci tutto solo davanti a Buffon. La Juve, presa a pallate nel primo tempo, salvata dalla traversa quattro minuti prima (Borriello), è sotto di un gol (Immobile). Bertolacci non è uno qualsiasi. Ha segnato alla Juve nelle ultime due stagioni con il Lecce. Se Bertolacci segna ancora e il Genoa va sul 2-0 a mezz’ora dal termine, difficile raddrizzare la baracca. Invece Buffon, raschiando dal pozzo infinito della sua classe, si sdraia e respinge il Babau. L’azione si ribalta e Giaccherini fa 1-1 (16′). Poi in sei minuti (33′, 39′) Vucinic e Asamoah chiudono il conto: 3-1. La striscia dei risultati utili sale a 42.  Conte ha steccato il primo tentativo di turnover. Per ribaltare la partita ha avuto bisogno di Vucinic (un gol e due assist) e Asamoah (rigore procurato e gol). Vucinic fa cose che altri titolari non fanno. E in una stagione tanto intensa, non potranno giocare sempre i più bravi. Inoltre il turnover logora chi lo subisce, come ha dimostrato subito Vidal che ha contestato platealmente il mancato impiego. Aggiungiamoci il momento sofferto di Pirlo e la conferma del problema attacco, che il mercato non è riuscito a risolvere e che l’ottima prestazione di Borriello-Immobile (due ex) ha reso ancora più imbarazzante. Il bellissimo Genoa del primo tempo alla lunga si è arreso. De Canio con tre mosse si mette in tasca la Juve. Prima: Bertolacci come una carta moschicida su Pirlo. Seconda: Jankovic abbassato in mediana per formare con Seymour e Kucka una linea di qualità capace di lanciare con precisione e scavalcare il folto centrocampo bianconero. Terza mossa: due punte vere, Borriello e Immobile, nati per aggredire la profondità. Borriello spara a lato al 4′, Immobile si divora un contropiede al 9′, i due costruiscono in tandem il vantaggio firmato (18′). E nel finale altre occasioni. I meriti di un Genoa atleticamente euforico sono enfatizzati dagli errori della Juve.

 

Redazione Sportiva