LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il centravanti è al centro della rivoluzione rossonera…
RASSEGNA STAMPA – (A. Bocci) – Rifondare, cambiare. Sperare. Allegri, allenatore eternamente in bilico, ha imparato a camminare sul cornicione mediatico e si direbbe che nulla gli faccia effetto. Sta lì, guarda sotto e ride. “Sapevo che questa annata sarebbe stata difficile. Ma io affronto le cose con leggerezza e voglio che lo facciano anche i miei giocatori. Sono partite di calcio, cercheremo di giocarle meglio che si può”. Sette gare in 21 giorni. E le altre dopo. Il Milan ha bisogno di cambiare, rifondare, però in fretta. Ha bisogno di dare seguito ai tre punti di Bologna. Ha bisogno di conquistare un pubblico scettico, di dimostrare che si può vivere senza Thiago Silva e Ibrahimovic. Allegri non è un amante dei cambiamenti tattici, che ritiene sconvenienti soprattutto per una squadra a caccia di certezze, però qualcosa dovrà studiare. Punte più larghe, centrocampisti che giochino molto per la squadra, copertura nel cuore del campo e tanto coraggio in attacco. Allegri si aspetta molto da Bojan e da El Shaarawy. Si aspetta molto da De Jong e Montolivo, chiamati a dare dinamismo e qualità. Oggi l’olandese giocherà accanto ad Ambrosini. Ma la squadra per ora ha poche certezze e un po’ di copertura in più farà comodo. Le soluzioni alternative sono molte e Allegri annuncia robuste dosi di turnover impensabili un anno fa. Non c’è la star, ci sono giocatori che possono essere inseriti in schemi simili. Oggi il Milan riparte da San Siro e da Pazzini.