CALCIO. GULLIT prenota il posto: “Se il MILAN chiamasse come potrei dire no?”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’olandese: “Sarebbe un onore, ma per ora è in buone mani. Piano di rinnovamento giusto, i rossoneri torneranno vincenti”…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (M. Pasotto) – Lui, da vecchio cuore riconoscente, due settimane fa per il Milan ha fatto quel che poteva, pescando nell’urna di Montecarlo l’Anderlecht ed evitando di mettere le mani sulla pallina bollente del Psg. In un modo o nell’altro, sul campo o nelle vesti di ambasciatore, Ruud Gullit nella sua vita continua a incrociare la Coppa dei Campioni. E con essa il Milan. In rossonero ne ha vinte due, consecutive. Ora la porta a spasso per l’Italia con l’Uefa Champions League Trophy Tour, scattato ieri a Milano dall’UniCredit Arena di piazza Duomo. Magari prima o poi la alzerà anche da allenatore, ma Ruud — attualmente senza panchina dopo la poco entusiasmante avventura in Cecenia — non ha fretta. Ed è lo stesso consiglio che dà al Milan: “La squadra si è rinnovata molto, occorre fare le cose per gradi, senza fretta. Ma tornerà a essere vincente”.

 

Gullit, quando parla di Milan le brillano sempre gli occhi.
“Ovvio, in rossonero ho vissuto il periodo migliore della mia vita calcistica. Quando ieri (mercoledì, ndr) sono atterrato a Milano mi sono tornati in mente tutti gli aerei presi per andare a giocare in Champions“.

Nostalgia canaglia, eh…
“Molta nostalgia, sì. Il fatto è che a me sembra un anno fa, e invece ne sono passati più di venti. A un certo punto bisogna imparare a chiudere col passato. Ad esempio l’ho fatto dodici anni fa, quando ho tagliato le treccine. Un modo per ripartire con un nuovo Gullit“.

Anche il Milan quest’anno ha effettuato un drastico taglio col passato. Che effetto le fa?
“Hanno fatto una scelta diversa rispetto agli altri top club europei, privilegiando il bilancio. E hanno fatto bene. Mi pare un buon cambiamento. Adesso c’è la possibilità di ricostruire una squadra e un ciclo vincente, anche se occorrerà pazienza. Il problema è che i tifosi del Milan per loro fortuna hanno la pancia piena e sono un po’ viziati…”.

Quindi hanno ragione Galliani e Allegri quando pensano soprattutto allo scudetto.
“Quest’anno la mia favorita in Champions è il Real Madrid, che ha una rosa ampia, di qualità e grande fame di vittoria. Il Barcellona è un gradino sotto. La Juve? Sta andando bene, ha la mentalità vincente, ma ora come ora è difficile inserirsi nell’élite del calcio europeo”.

Quanto potrebbe metterci il Milan a recuperare terreno sulle spagnole?
“Il calcio è fatto di cicli, ma intanto sono molto contento perché il club rossonero ha l’opportunità di far giocare molto di più i giovani italiani. Di farli crescere. Dovrà essere per forza così, come abbiamo sempre fatto noi in Olanda. Quando non si hanno abbastanza soldi per competere con le grandi federazioni, è l’unica strada”.

Ma lei si vedrebbe sulla panchina rossonera?
“Nella vita non si sa mai quello che può succedere. Allenare il Milan sarebbe un onore, se il Milan chiama come fai a dire di no? Per il momento, però, la squadra è in buone mani. Chi ha lavorato fino ad ora ha fatto bene”.

E allora consideriamola una prenotazione.

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