CALCIO. FANTASIA SCUDETTO

CORRIERE DELLO SPORT (A. Maglie) – Torna il campionato: ecco gli uomini chiave della 3ª giornata…

(getty images)

La fantasia al potere. Vecchio slogan sessantottino adattabile al calcio di oggi. Perché quanto più l’organizzazione diventa raffinata, tanto più cresce nelle squadre il bisogno di qualcuno capace di «sparigliare», di introdurre quell’improvviso soffio di imprevedibilità che rompe gli schemi, che manda in crisi il sistema di gioco. Il bellissimo Barcellona è la somma di diverse creatività organizzate collettivamente. Non è un’eccezione: è la regola.

Senza fantasia nel calcio non si vince perché per quanto perfetto possa essere un sistema di gioco alla fine saranno sempre trovati degli accorgimenti, dei meccanismi capaci di inceppare quella perfezione. Pirlo ha trascinato la Juve allo scudetto e l’Italia alla finale dell’Europeo mettendo continuamente, con i suoi lanci profondi e imprevedibili, gli attaccanti davanti al portiere avversario. Se Iniesta è stato eletto miglior giocatore del continente la ragione bisogna ricercarla nella sua capacità di produrre giocate imprevedibili a beneficio dei successi della sua squadra di club (il Barcellona) e della sua nazionale (la Spagna).

Per anni la Juventus si è identificata in Zidane e prima ancora in Platini e Sivori, per non parlare dell’identificazione del Napoli con Maradona o del Milan con Rivera; nella stagione della Tripletta nerazzurra tutti concordarono sul fatto che Wesley Sneijder aveva cambiato il volto alla squadra. Il calcio di oggi fatto di organizzazione, diagonali e raddoppi, spazi ristretti e intasati, ha bisogno della fantasia non solo per esaltare il pubblico ma anche per trascinare le squadre al successo. La decideranno loro, i Pirlo e i Pandev, gli Sneijder e gli Hernanes, i Lamela e i Bojan. Vincerà chi avrà a disposizione gente come Pirlo o il Rivera dei tempi di Rocco, gente capace con un passaggio di superare l’intasato labirinto in mezzo al campo.

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