Il trionfatore di questa edizione di Londra Alex Zanardi e il presidente del comitato paralitico Pancalli tracciano un bilancio più che positivo di queste Paralimpiadi
Le Paralimpiadi di Londra si sono appena concluse con un bottino di 28 medaglie per l’Italia, due delle quali conquistate da Alex ZANARDI, nostro portabandiera. L’ex pilota della Formula 1 ha dichiarato:
LA GENTE ORA CI GUARDA CON AMMIRAZIONE- “È stata una bellissima paralimpiade. Sono rimasto colpito dal lavoro fantastico che hanno fatto qui in Inghilterra. Ho visto un entusiasmo che ha sorpreso per primi noi atleti, il nostro sudore non è diverso da quello della Pellegrini e di altri atleti e oggi la gente smette di guardarci con commozione, lo fa più con ammirazione. Meglio portabandiera o le vittorie? Con tutto il rispetto per il tricolore che Zanardi porta nel cuore, francamente i podi sul campo sono un’altra cosa. Ho avuto il grandissimo onore di portare la mia e la nostra bandiera, fortunatamente non sono inciampato”.
EMERGERE E’ DIFFICILE PER I GIOVANI NORMODOTATI, FIGURIAMOCI PER I DISABILI- “In un mondo in cui la cultura sportiva è sottovalutata, in cui i ragazzi fanno fatica a emergere, figuriamoci coloro che sono disabili, allora bisogna creare un bacino per far capire ai giovani il vero valore dello sport. Io quello che ho fatto lo devo non a federazioni ma ai miei genitori che mi hanno dato certi valori, fortunatamente il nostro presidente Pancalli ha capito tutto questo e sta facendo di tutto per aiutare i giovani a emergere, facciamo in modo che questa paralimpiade serva davvero a qualcosa e prendiamo esempio da quello che hanno fatto gli inglesi”.
Anche Luca PANCALLI, presidente del comitato paralimpico italiano, è fiero ed entusiasta del successo di questa edizione delle Paralimpiadi:
SUL SUCCESSO DI PUBBLICO DELLE PARALIMPIADI- “E’ stato fatto un grande lavoro. Non so se la politica dei prezzi sia stata diversa, ma mi risulta che erano alti anche per le gare paralimpiche, ho visto folla festante, bambini con le bandierine, la gente si è appassionata alla componente umana di questo mondo, un po’ meno freddo del mondo olimpico”.
LA DENUNCIA ALL’ITALIA- “Nel nostro paese le prime cose che si tagliano sono il sociale e lo sport, significa che non ci si crede così tanto; siamo tutti bravi quando si vince a prendere gli onori, ma poi la responsabilità politica di credere nello sport viene a mancare”.