TENNIS. US OPEN. Regine di New York. ERRANI e VINCI favolose

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Trionfano in finale, conquistano il secondo Slam stagionale e diventano le numero uno del doppio: “Siamo state aggressive”…

 

RASSEGNA STAMPA – (V. Martucci) – Estasiati. Estasiati, e contenti. Perché Sara e Roberta vincono, certo, ma anche per come vincono: usando il cervello, sfruttando tutte le proprie armi e dribblando quelle delle avversarie. Estasiati per due ragazze che non t’aspetti capaci di esaltare una stagione già indimenticabile, firmando il secondo Slam nella terza finale 2012: dalla storica prima assoluta del tennis italiano sulla terra rossa del Roland Garros al cemento degli Us Open, dove nessuno azzurro aveva vinto dall’86. Avvalorando così, con l’ottavo successo stagionale di specialità, il numero 1 di coppia nella classifica mondiale. “Siamo tutt’e due numero 1, in doppio si gioca, si vince e si perde insieme”. Dimostrando ancora una volta perché il tennis è sport per tutti, anche per due piccolette di 1.63, se ubriacano di intensità, lob, cambi di posizione, velocità e varietà. Non due qualsiasi, ma le ultime figlie della scuola ceca, le finaliste dei due Wimbledon 2012 (battute solo dalle sorellone Williams), con le quali le azzurre hanno un conto aperto. La lezione tattica redatta in carriera da Errani e Vinci dovrebbe entrare stabilmente nella didattica della Scuola Nazionale Maestri. Insieme a tutti i miglioramenti di Sara e Roberta, numero 45 e 23 del mondo di singolare a gennaio, e oggi 7 e 15, con in tasca la qualificazione al Masters di doppio a Istanbul, quella molto possibile di Sara in singolare e quasi certa di Roberta nel Masters B di Sofia. Perché, dopo aver imparato a giocare insieme, a imporre sempre la forza da fondo di Saretta e a rete di Robertina, a scompigliare gli schemi avversari usando velocità di piedi e di cervello, le azzurre meraviglia hanno confermato una personalità schiacciante.Sara ha giocato molto bene, è una compagna perfetta, io ho servito molto bene, anche se ero molto tesa”, chiosa la doppista Vinci. “Ci siamo prese la rivincita”, chiude Sara. E il 2012 non è finito.

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