NAZIONALE. PRANDELLI: “Dobbiamo avere fame e non siamo l’ITAL-JUVE”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – “Rivendico le mie scelte: alcuni bianconeri erano qui prima che arrivasse Conte. E per questo ero stato anche criticato”…

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RASSEGNA STAMPA – (M. Cecchini) – La squadra sembra fatta (“l’unico dubbio è De Rossi, ma è più sì che no”), la “testa” si vedrà. “Quella di Penev è una squadra giovane, rinnovata, ma molto determinata — spiega il c.t. dopo aver dedicato un pensiero commosso agli atleti paralimpici —. Gioca sempre la palla e si propone in modo molto interessante. Per questo lunedì scorso ho fatto un discorso ai ragazzi, lo stesso di due anni fa, e non solo perché ha funzionato, ma perché lo ritengo ancora attuale. Abbiamo bisogno di entusiasmo e determinazione. Siamo una grande squadra, dobbiamo essere anche generosi. Questa dote non deve mai mancare. Non ho fatto riferimento all’Europeo perché adesso comincia una avventura nuova: quello che abbiamo fatto a giugno non servirà se non saremo bravi a rimetterci in discussioneTroveremo un ambiente particolarmente caldo. L’attaccante Popov è il loro giocatore più pericoloso, senza contare che per tutti saremo sempre la squadra da battere. Occorre trovare l’intensità di gioco. Non sarà facile, ma ci siamo allenati bene. Osvaldo-Giovinco? Sono in ottima condizione fisica. D’altronde ho fatto capire già lunedì che sarei andato su quelli che fisicamente sono in condizione migliore. Sono preoccupato, invece, perché tutti danno per fatta la nostra qualificazione. Invece dobbiamo conquistarcela punto per punto. Quando abbiamo paura diamo il meglio, invece se diamo tutto per scontato corriamo rischi. La parola chiave del prossimo biennio sarà qualificazione, ovviamente però dando continuità al gioco. Ciò che conta, perciò, è cominciare bene già qui a Sofia. Ogni partita ha una sua storia: se arrivano risposte positive aumenta l’autostima e la voglia di osare”. In questo contesto di timori, l’unico che manca è quello relativo all’ordine pubblico. “Non c’è nessun tipo di preoccupazione. Anche in Italia su questo fronte ci sono stati miglioramenti evidenti grazie alla prevenzione e alla voglia di affrontare l’argomento. A Sofia sarà una partita solo di calcio”. Avvertenza finale: nell’idea di squadra di Prandelli la provenienza dai club non conta. Per questo a chi parla di una Ital-Juve risponde sereno: Conte ha grandi meriti per il cambio di mentalità dei suoi ragazzi, ma rivendico le mie scelte fatte prima di Conte. Già all’inizio avevo 6-7 juventini: Giovinco, ma anche Pirlo e Matri. E per questo sono stato anche molto criticato”.

 

 

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