LA GAZZETTA DELLO SPORT – Sebastian farà coppia con Osvaldo. Per lui non è solo una partita, ma un test di maturità. Inseguendo la prima rete azzurra…
RASSEGNA STAMPA – (A. Elefante) – Formica (atomica) non lo è più: a 25 anni e alla sesta stagione di Serie A, non si guarda più ai centimetri ma al peso specifico. Che per un calciatore è quanto si fa in campo. Ora per Giovinco è arrivato il momento: con il numero 10 sulle spalle non è mai solo una partita, è sempre e comunque un esame. Stasera Prandelli e la Bulgaria lo interrogheranno, per sapere se – anche in Nazionale – è pronto a raccogliere quanto di buono ha fatto, soprattutto negli ultimi due anni. Prandelli gli darà la maglia da titolare che anche Conte gli ha consegnato nel primo scorcio della stagione juventina. Seba per ora ha messo a sedere Matri, e Bendtner. Ma il c.t. gli ha lasciato anche il numero 10: “C’è una specie di autogestione e se l’è preso Giovinco“, ha detto ieri. E in quel “se l’è preso” c’è tutta la voglia di Sebastian di sentirsi quel peso sulle spalle che invece Conte ha preferito evitargli, perché un’eredità anche se solo numerica come quella di Del Piero è materiale da maneggiare con cura. Giovinco non avrebbe avuto problemi, anzi pare non avesse nascosto il piacere di misurarsi con il prestigio di quella maglia. Con Pablo stasera c’è una qualificazione tutta da costruire. Per lui il c.t. ha ritagliato parole chiare: “Giovinco ha già fatto il salto di qualità, ora è il momento della continuità. Il 10 è un numero che ha una certa importanza, ma ancora più importante è che, da seconda punta qual è, trovi la posizione per attaccare l’area di rigore”. Sebastian la cercherà, assieme al suo primo gol in Nazionale, facendo coppia con Osvaldo.