L’ex direttore generale del Catania commenta il caso del calciatore bulgaro che ha detto no a Fiorentina e Juventus…
L’ex direttore generale di Catania e Napoli Pietro Lo Monaco, intervistato da napolisoccer.net, ha parlato anche del caso Berbatov: “Bisognerebbe conoscere da dentro le filosofie di mercato. Quando fai delle operazioni sopra le tue possibilità e trovi il varco non devi tentennare. Forse si è permesso al giocatore di pensare qualcosa di diverso e le proposte che gli sono arrivate dall’Italia gli sono servite come trampolino di lancio per restare in Inghilterra. Chi si è comportato male è stato il giocatore che ha mandato all’aria un buon investimento della Fiorentina. Un po’ riprovevole invece il comportamento di squadre che si inseriscono in trattative già cristallizzate, facendo lievitare il costo dell’ingaggio e facendo il gioco del calciatore e del procuratore”.
Le è mai capitato che qualcuno le si inserisse in una trattativa che aveva chiuso?
“Si purtroppo è all’ordine del giorno, per molti è il modo di fare mercato. Ricordo che quando presi Maxi Lopez, per evitare intromissioni, andai a prenderlo con l’aereo privato e lo sequestrai in un albergo per tre giorni. Il mercato è fatto anche di queste piccole intromissioni, perciò quindi ci sta tutto perdere un giocatore per causa di terzi”.
Come si sarebbe comportato, se fosse stato in Pradè?
“Pradè ha fatto il possibile. Il problema è stato il calciatore che ha approfittato delle proposte italiane per raggiungere il suo unico obiettivo: far arrivare proposte dall’Inghilterra per restarci”.
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