F1. ALONSO: “Ho giurato amore eterno alla FERRARI”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – “Se avrò ancora fame a fine 2016 continuerò: ma solo per Maranello”…

 

RASSEGNA STAMPA – (P. Ianieri) – È la settimana che vale (quasi) una stagione intera. Perché anche negli anni in cui tutto andava storto, conquistare Monza per la Ferrari rappresentava un salvacondotto per ottenere il perdono dei tifosi. Figurarsi ora che ci si arriva con Alonso in vetta al Mondiale. Di Monza, della magia Ferrari, di Spa e tanto altro ha parlato ieri Fernando in una chat sul sito Ferrari, a cui hanno partecipato 5.000 tifosi. Ecco l’Alonso pensiero.

Monza. “È sempre speciale, le aspettative sono molto alte. Tutti noi, piloti, tecnici, meccanici diamo il 110%. Vogliamo combattere per le prime posizioni, per la vittoria, l’unico obiettivo che abbiamo”.
La pista. “Dal punto di vista dei piloti è strana, ci sono solo cinque curve e due chicane che danno poche opportunità di fare la differenza. Non è difficile per un pilota, ma serve un’auto molto veloce sul dritto”.
Volata finale. “A Monza una vittoria vale sempre 25 punti. È importante conquistare qualche gara in più. Monza è una questione emotiva e di grande gioia, ma in ottica Mondiale cambia poco vincere lì o in Corea. La nostra gara storta è stata Spa, ora arriveranno per gli altri. La pressione non è su di noi, potevamo permetterci un GP sbagliato, gli altri no”.
Avversario. “A Monza ho solo sentito il tifo a favore, quello contro non lo avvertivo. Non ci fai attenzione, resti concentrato su quello che devi fare. Ma dal 2010 la gara è più bella”.
F2012. “Se è l’auto giusta per puntare al titolo? Credo di sì. Dopo tante difficoltà a inizio campionato quando non entravamo in Q3, ora siamo in una posizione di vantaggio e quindi perché non pensare di stare davanti le ultime 8 gare?”.
La gara dell’anno. “Sono due: come emozioni e come fine settimana è Valencia, è quello in cui ho goduto di più. Come guida, invece, sono orgoglioso e felice della Malesia, dove eravamo veramente lenti, abbiamo fatto una gran rimonta, azzeccando tutte le mosse”.
Grosjean. “Ci siamo parlati. Con lui ho una buona relazione, siamo stati compagni in Renault e dopo l’incidente mi ha mandato un sms chiedendomi scusa, dicendo che non aveva calcolato bene la distanza”.
Partenze. “Sono contro l’idea di avere via lanciati, arriveresti ancor più veloce alla prima curva e poi ci perderemmo uno dei momenti più belli della F.1, dove devi calcolare il rischio, essere sveglio a prendere decisioni. C’è tempo di reazione, preparazione, una parte troppo grossa dello show”. 
Regolamenti. “A me piace tanto la tecnologia e poter guidare le auto più veloci. Tutte le regole che vanno indietro sono un peccato: sentire parlare di auto elettriche è un dispiacere”.
Biglietti cari. “So che costano tanto, ma vale per altri sport. Sono andato a vedere la Nba e i biglietti erano cari, idem per il calcio, ma le partite durano 90′, da noi 3 giorni”.
Armstrong. “Non dico niente, aspetto le decisioni finali, ma è triste quando senti queste notizie, considerando che Lance per me è sempre stato un riferimento e lo sarà sempre, nonostante quello che sarà deciso. È un idolo, per il suo passato e la sua storia”.
Futuro. “Il mio contratto con la Ferrari scadrà a fine 2016 e non so ancora quali saranno i miei sentimenti allora. Se sarò motivato, se avrò ancora fame continuerò solo con la Ferrari, questo è sicuro. Se invece sarò stanco prenderò le mie decisioni. Corro da tanti anni, è faticoso, so che prima o poi arriverà il giorno in cui dire basta”.
Riti. “La mattina prima del via ci sono i meeting per studiare la strategia, la parata, il pranzo. Facile trovare la concentrazione, più dura rilassarsi, ma dipende dal carattere. Io preferisco stare solo, chiamo la mia famiglia, parlo con il papà, la mamma o gli amici che mi calmano”.
Museo. “A casa ho tutte le Formula 1 con cui ho corso, presto sarà pronto un museo dove potrò mettere in mostra tutti i kart, le monoposto e le F.1 della mia carriera, oltre a tute, i caschi miei e di altri piloti, i trofei che ho vinto”.

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