IL CORRIERE DELLO SPORT – Klose e una carriera fatta di reti e record. Con la Lazio ha segnato 19 volte in 38 partite!…
RASSEGNA STAMPA – (D. Rindone) – Povero Von Bergen, quella finta di corpo era un agguato. Uno stop dolce, di petto, e un tocco chirurgico. Tremendo, segna da dodici anni senza sosta, in tutto il mondo. Mister gol è Klose, Scarpa d’oro di diritto: 263 reti in carriera, 148 nei campionati nazionali, 22 nelle Coppe nazionali, 29 nelle Coppe internazionali, 64 con la Germania. Sua maestà è Miro, predatore e cannoniere dalla nascita. In maglia laziale vanta una media gol strabiliante: 19 firme in 38 gare. Piace alla gente che piace, non piace ai difensori. Ha compiuto 34 anni, ne ha visti sfilare tanti davanti. E’ sfuggito a controlli di ogni tipo, ai radar di marcatori grandi e grossi, di varie misure, di stampo antico e moderno, non ha avuto problemi a schiacciarli e infilarli. I Mondiali, gli Europei, la Champions League, l’Uefa e l’Europa League, le Coppe di Lega e le Supercoppe varie, la Bundesliga e la Serie A: Miro Klose ha segnato ovunque e comunque. Scatti, affondi, cariche devastanti sotto porta, appostamenti sornioni. E’ reattivo e ficcante, lo è oggi come ieri, lo è a 34 anni suonati così come lo era a 20. E’ nato per fare gol. E’ re e torre, da solo è capace di dare scacco matto alla concorrenza. Quest’anno ha già collezionato 3 gol in 3 gare ufficiali tra Europa e campionato: uno al Mura (match d’andata), due al Palermo, è rimasto a secco (per poco) solo a Bergamo contro l’Atlanta. Un anno fa iniziò lo show: mandò gambe all’aria Nesta, Abbiati e il Milan, si presentò così in Serie A, firmando un capolavoro. Iniziò armando il sinistro, si scatenò coi piedi e di testa, schienando Cesena, Fiorentina, Roma (all’andata), Catania, Cagliari, Lecce (due volte), Udinese, Atalanta, Chievo (due volte) e di nuovo la Fiorentina. Si fermò il 26 febbraio, finì ko per un infortunio muscolare. La Lazio perse Klose e fallì l’aggancio alla Champions. Più segna, più ne ha voglia, è un vizio. La doppietta rifilata al Palermo è la terza “italiana”. Miro, mister gol, ha un’umiltà innata che lo rappresenta. La classe, il fair play, la personalità e la carriera. Il bomber che l’Iffhs, la federazione internazionale di storia e statistica del calcio, ha consacrato tra i migliori attaccanti di questo secolo. Davanti a lui, secondo i dati diffusi nel marzo scorso, s’è piazzato solo Drogba. E’ un bomber senza età e senza confini. Loew, il suo c.t., ha convocato solo lui come attaccante per le due sfide di qualificazione al Mondiale brasiliano. E’ unico, lunga vita a re Klose. “Ce l’abbiamo solo noi…” , canta la Nord. Beato chi ce l’ha.