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SERIE A. ROMA. Show del capitano: idee e assist. La ROMA di ZEMAN spegne l’INTER

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Un vero capolavoro l’azione del raddoppio di Osvaldo. A segno anche Florenzi e Marquinho. Per i nerazzurri aveva pareggiato Cassano, in campo dall’inizio con Milito…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (L. Garlando) – La Roma che ha schiantato l’Inter in casa sua (3-1) e ha mostrato il suo biglietto da visita al campionato pare la saggezza imparata da Zeman dopo una vita di battaglie ai mulini a vento. Il genio di Totti lo ripaga con due assist di miele e una prestazione sublime, e se nessuno sfreccia sulle fasce come Rambaudi e Signori non importa. Chi ragiona di scudetto farà bene a non trascurare questa banda di ragazzini e di anime affamate che, come la Juve di un anno fa, lavorerà invece di fare le coppe. C’era il sospetto che le sofferte prove casalinghe dell’Inter in Europa League non fossero solo causa di motivazioni spente e che le meraviglie offensive avessero nascosto certi limiti. Una Roma che ha giocato da squadra con tanta qualità ha smascherato i difetti dei nerazzurri. Al momento, l’Inter dipende troppo dal genio bizzarro di Sneijder: se si accende è una storia, se dorme, come ieri, è un’altra. La Roma costruisce il vantaggio fin dai primi secondi. L’impeto giovane di Tachtsidis e Florenzi garantisce buona pressione. Il gol del vantaggio al quarto d’ora è un manifesto ideologico: Totti riceve largo a sinistra e pennella al centro dove irrompe Florenzi con tutta la sua fame da ragazzino e spinge in rete da destra. L’Inter, sorpresa dall’aggressione, fatica a salire e a permettersi il solito possesso. Manca qualità alla fonte del gioco, dove Gargano, ottimo guerriero, può assicurare dignitosa circolazione, ma poca verticalizzazione. Fatica a trovar palla Sneijder, soffocato dalle linee della Roma, sempre corta. Stramaccioni ottiene il meglio dalla spinta di Guarin e dell’esordiente Pereira, ma per far male a questa Roma serve altro. Ma stasera manca lo specialista (Palacio) e mancano i lanci di Sneijder, irriconoscibile. Non è un caso che quando all’olandese riesce una cometa e Cassano finalmente offre profondità, l’Inter pareggia (47′). Il primo quarto d’ora della ripresa illude i nerazzurri. La Roma ha speso tanto e perso De Rossi e Balzaretti. La svolta la dà Totti al 22′ con un’illuminazione in verticale. Osvaldo omaggia il capitano scucchiaiando il pallone in rete. Lo stesso Osvaldo poi assiste Marquinho che timbra il 3-1 con un raffinato diagonale (36′). Su questa lezione ricevuta dal maestro Zeman, l’allievo Stramaccioni dovrà ragionare e lavorare a lungo.

Redazione Sportiva