NESTA: “MILAN competitivo, ma per lo scudetto attenzione alla ROMA”

Le parole del difensore appena trasferitosi al Montreal che commenta la sua nuova avventura e indica una favorita a sorpresa per la conquista del tricolore…

 

(Getty images)

 

 

Alessandro NESTA ha parlato in esclusiva al sito di Eurosport commentando il suo arrivo nella Mls e anche il campionato italiano da cui si è appena separato.

Ecco le sue parole dal sito del canale televisivo:

– Come sta procedendo il suo ambientamento in Canada? Il fatto di avere altri tre italiani in squadra (Bernardo Corradi, Marco Di Vaio e Matteo Ferrari) la sta aiutando?

“Procede tutto molto bene, loro mi stanno aiutando parecchio anche perché la lingua per me è difficile. Però sto migliorando in tutto, anche nelle relazioni con chi non è italiano come me. Adesso va davvero tutto bene. Ho avuto qualche problema al ginocchio, che mi crea qualche problema. Ma ora che ho risolto i problemi legati all’ultima distorsione sono in grado di giocarle tutte e dare il mio contributo”.

– Il Montreal adesso ha ingranato la marcia giusta e sta rimontando posizioni su posizioni. Qual è il vostro vero obiettivo stagionale?

“Il nostro obiettivo sono i playoff. Il problema vero è che nonostante tutte queste vittorie la posizione in classifica resta brutta dato che le altre nel frattempo hanno continuato a vincere. Adesso ci mancano cinque partite, non abbiamo altra possibilità che provare a vincerle tutte”.

– Come giudica il livello dell’MLS? A quale campionato è paragonabile?

“Trovare un paragone è difficile, non so di preciso quale possa essere un campionato simile. Quello che posso dire è che molto è stato fatto, i miglioramenti ci sono eccome. Ma si può fare ancora molto. I giocatori devono iniziare prima a praticare il calcio in modo da sviluppare meglio la Academy, il settore giovanile”.

– Consiglierebbe l’avventura anche a un suo ex compagno di Nazionale come Alessandro Del Piero?

“Certo, magari venisse. Non so cosa stia cercando di preciso ma per quello che mi riguarda gli posso consigliare di trasferirsi qui”.

– Lei ha lasciato la Serie A ma non è stato l’unico. Oltre a lei se ne sono andati Del Piero, Ibrahimovic, Thiago Silva, Seedorf, Zambrotta, Inzaghi e altri. L’impressione è che sia un campionato meno importante, non crede?

“Secondo me la nostra è stata un’annata importante, nel 1976 sono nati tanti giocatori di grandissimo valore. Poi, come è logico che sia, siamo invecchiati tutti allo stesso momento. Il campionato italiano sta calando di livello indipendentemente dalle nostre partenze, è un calcio che già da qualche si sta indebolendo”.

– Come giudica questo Milan orfano di tanti grandi? È ancora competitivo in ottica scudetto?

“Per me sì perché le altre squadre non si sono rinforzate tanto, non sono così forti. È tutta una questione di testa. Faccio un esempio, quando nel 2009 se ne andò Carlo Ancelotti partì anche Kakà. Sembravamo morti, abbiamo perso le prime tre o quattro partite. E, poi, ci siamo ripresi e abbiamo quasi vinto lo scudetto. Il Milan può ancora fare il salto di qualità, l’importante è non cercare alibi”.

– In molti però dicono che la vera favorita per lo scudetto sia la Juventus…

“Se volete dire Juventus va bene. Ma io vedo molto bene anche la Roma che secondo me può disturbare parecchio ai piani alti. Poi ci sono le solite, Milan e Inter a giocarsela”.

– Che idea si è fatto dello scambio Cassano-Pazzini?

“Mah, credo che entrambi avessero bisogno di andarsene. È stata la scelta migliore per tutti. Non hanno nemmeno dovuto cambiare casa, sono rimasti nella stessa città. Erano di troppo nelle rispettive squadre e quindi ne hanno guadagnato tutti, club e giocatori”.

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