NAZIONALE. PRANDELLI: “Il 4-3-3 di ZEMAN è un punto di riferimento per ogni tecnico”

La nazionale vicecampione d’Europa si appresta a giocare la prima partita di qualificazione mondiale venerdì contro la Bulgaria. Da Coverciano, il ct Prandelli dice la sua sugli azzurri e sui temi caldi del campionato 

(getty images)

Venerdì sera a Sofia, comincia l’avventura azzurra delle qualificazioni ai prossimi Mondiali, ma a tenere banco c’è ancora il campionato. Sono questi gli argomenti chiave dell’intervista concessa dal ct Cesare PRANDELLI.

SUL NUOVO CAMPIONATO– «Mi pare un bel campionato, già caratterizzato da una buona intensità di gioco. Il discorso vale soprattutto per Juve, Napoli e Roma. Mi pare si siano espresse già a livelli europei».

SULLE BIG- «La Juve ha già dato un’impronta. Ma c’è grande curiosità per le due romane, la Roma ma anche la Lazio. Mi pare che al di là delle milanesi e del Napoli, quello che sta esprimendo la squadra di Pektovic è molto interessante: il suo è un segnale forte».

IL NAPOLI E’ L’ANTI-JUVE?- «Il Napoli ha il vantaggio della continuità. Ho sentito Mazzarri dopo il successo sulla Fiorentina: «Non meritavamo ma siamo stati capaci di vincere». Ecco questo lo puoi fare grazie alla continuità»

SUL PROSSIMO IMPEGNO DELLA NAZIONALE-  «Io sono preoccupato per venerdì. La Bulgaria è una squadra rinnovata ma orgogliosa. Giocheremo in uno stadio difficile. Insomma mi aspetto tante situazione che possono crearci difficoltà. Siamo vice campioni d’Europa ma a Sofia sarà dura. Il nostro è un girone difficile, unico con tre squadre arrivate alla fase finale di Euro 2012, più l’Armenia rivelazione. Dunque solo dopo la qualificazione penseremo al mondiale»

SUI RITORNI DI PAZZINI E OSVALDO- «Senza Balotelli penso di cambiare qualcosa. Confermando che tutti hanno possibilità. A proposito di Osvaldo posso dire che non è cambiato nulla per me: avrebbe potuto essere all’Europeo ma alla vigilia, in primavera, l’ho visto troppo nervoso, quindi l’ho escluso perché non volevo recuperarlo sul piano psicologico. Ma tecnicamente mi è sempre piaciuto»

SU INSIGNE- «Non mi sta sorprendendo. Ci sono moduli che esaltano certi giocatori ma lui ha qualità importanti, come sta dimostrando passando da Zeman e Mazzarri»

SULL’ESCLUSIONE DI FANTANTONIO…- «E’ un discorso ampio: non ho chiamato Chiellini e Thiago Motta perché si sono fatti male all’ultima partita dell’Europeo. Dunque in un certo senso abbiamo causato un danno alle società, loro hanno fatto meno vacanza, sono rientrati da poco. Per quanto riguarda Antonio, lui stesso ha detto che ora è al 60%. Qui non abbiamo possibilità di recuperare giocatori ma la necessità di vincere le partite. Ora non posso giocarmi un cambio come all’Europeo, quando abbiamo scommesso sulla qualità che poteva comunque darci. Lui deve tornare in forma poi saranno solo scelte tecniche»

..E SULLE POLEMICHE LEGATE AL SUO TRASFERIMENTO- «Non l’ho seguita, lo scambio Pazzini-Cassano mi sembra un’operazione voluta dai due club, il resto non lo giudico»

LA CRISI ECONOMICA E’ UN OCCASIONE PER PROVARE I GIOVANI CALCIATORI ITALIANI?- «Credo di sì. Due anni fa, Supercoppa Inter-Roma, in campo c’erano solo due italiani, ora molto è cambiato. Quello del Milan credo sia un progetto tecnico, più che frutto della crisi ma di certo per la Nazionale è un vantaggio».

UN MERCATO A MISURA DI NAZIONALE- «In un momento di crisi economica di solito la necessità diventa l’obbligo di trovare altre strade, fantasiose e rischiose. Sono convinto che grandi giocatori fanno la differenza ma è la squadra che li porta a farla. Io sono altrettanto convinto che vedremo un grande calcio in questa stagione, dovranno fare qualcosa in più anche gli allenatori, e i giocatori si sentiranno tutti coinvolti, anche i giovani»

SU TOTTI, 36 ANNI, TORNATO DA NAZIONALE- «Francesco starebbe qui benissimo, se mantenesse sempre questa forma. Ma il mio progetto è diverso. Totti è il calcio, la voglia è che non smettesse mai, però speriamo ci siano giovani che possano prendere il suo posto»

SU GIOVINCO- «Lui il salto di qualità l’ha fatto, adesso deve trovare continuità. Più gioca e più cresce. E’ con noi da due anni, è diventato importante, è maturato»

SUL BLOCCO JUVE IN AZZURRO- «E’ vero, i bianconeri qui sono tanti, perché il club ha iniziato prima degli altri a puntare sugli italiani».

SU ZEMAN- «La nostra considerazione, parlo come allenatori, è sempre stata alta. Il suo 4-3-3 è materia di studio a Coverciano e punto di riferimento per ogni tecnico. Il resto non lo so»

SU ITALIA- BULGARIA ALLE PORTE- «Ne ho due o tre, da verificare in questi giorni, che riguardano tutto l’assetto tattico. a partire dalla difesa. Penso a uno schieramento a tre, che dà più sicurezza a giocatori che sono abituati a schierarsi con quel modulo nel proprio club. Qui non abbiamo tanto tempo per provare altri movimenti»

SULLA DIFESA A TRE- «Io penso a una Nazionale con più equilibrio. Troveremo squadre che ci presseranno, bisogna lavorare sull’intensità. Voglio una squadra più intensa sul piano del gioco» 

NAZIONALE MODELLO JUVE- «Una Nazionale con quella intensità»

SULLA CONVOCAZIONE DI GIACCHERINI- «Sì, è qui per questo, è uno che cambia ritmo alla gara, può coprire anche quattro ruoli» 

SUL CASO CONTE- «Io non ho cambiato opionione su scommessopoli. Conte ha avuto 10 mesi di squalifica: cosa volevamo, l’ergastolo? Chi ha sbagliato deve pagare ma tra omessa denuncia e illecito è diverso. In 20 anni di carriera tutti potremmo essere coinvolti, anche solo per sentito dire. La materia è delicata…»

SUL RITORNO DI LUCA TONI A FIRENZE- «Il primo pensiero? Ho sorriso, ho pensato che Luca e il presidente Della Valle si vogliono bene, è stato un bel gesto di amicizia e sportivo, Toni si presenterà a Firenze al meglio, farà dei sacrifici perché è orgoglioso, e anche alla sua età saprà fare bene»

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