CORRIERE DELLO SPORT (A. Giordano) – «E’ una città unica che ti spinge a dare il 200%. Da quando sono qui sogno di vincere lo scudetto»…
Show must go on… Il bello della diretta (e dei sessantotto gol in due stagioni) è in quel “fermimmagine” da prime time televisivo che ruba l’occhio e le copertine e in quella fiction costruita ad arte per aggiungere (un pizicco di) pathos: e quando l’ultimo velo può ormai scivolar via, e l’orizzonte s’è tinteggiato ulteriormente d’azzurro, Aurelio De Laurentiis ed Edinson Cavani si stringono in un abbraccio affettuoso che conduce dritto sino al 2017 e al cuore di Napoli. Sì, sì, sì, cinque volte sì, per dare un senso al progetto, per sentirsi protagonisti d’un sogno da accarezzare con la dolcezza d’un matador cortese: «Resto qui ma non per soldi, che sono importanti. Resto qui perché questa è una delle città più belle del mondo e perché il calore di questa gente non ha prezzo. Con la mia famiglia, con i miei procuratori, abbiamo messo sul piatto della bilancia questi fattori ed abbiamo deciso: se altrove un calciatore dà il 100%, qua ti riescono a spingere ad ottenere il 200%. Mi chiedete dello scudetto, ovviamente: io da quando sono arrivato ho sempre avuto un solo pensiero, vincere e lasciare un segno nella storia di questo club. La coppa Italia è già qualcosa, abbiamo una bella squadra che può lottare per certi obiettivi ed essere divertente».
CARO POCHO – Ma il Napoli ai tempi del matador è anche Hamsik e Maggio, Cannavaro e Pandev, Insigne e un progetto che De Laurentiis accarezza con dolcezza: «La nostra politica non cambia, era giusto integrare l’ingaggio di Cavani. I gioielli non si toccano e noi non adremo mai a comprare calciatori da duecento milioni di euro altrove. Non sono folle, voglio il bene del Napoli. I top club li abbiamo anche noi e Marek è un esempio classico di come si possa maturare stando qua. Da Napoli partirà solo chi vorrà andar via: Lavezzi ha ritenuto esaurita la sua missione, siamo stati entrambi ai patti. E chi ha detto che tra due anni non possa tornare?». E fino al 2017, troverebbe Cavani: «La società è padrona del mio destino, non voglio pensare se un giorno qualcuno dovesse chiedermi: poi si vedrà, magari il presidente mi verrà incontro. Ma io sono felice di stare qua». Show must go on…