LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il portoghese e Higuain infiammano il Bernabeu. Ai catalani, in 10, non riesce la rimonta con Messi…
RASSEGNA STAMPA – (P. Condò) – La ferocia con la quale il Real si lancia nel pressing fin dai primi secondi fotografa la determinazione a uscire dal momentaccio. Ronaldo, Di Maria, il formidabile Marcelo, Khedira e tutti – ma proprio tutti – gli altri attaccano la maglia del Barcellona. Assalita con tanta foga, la difesa catalana va a sua volta in apnea per salire triangolando, e in simili condizioni l’errore è sempre a un passo. Marcelo si fa inseguire a vuoto da Sanchez e assiste al 7′ Higuain per la prima palla-gol, che Valdes ribatte di piede. Quattro minuti dopo, però, una pallonata lunga di Pepe viene paperata da Mascherano, e stavolta Higuain non sbaglia. Il vantaggio aumenta ulteriormente l’adrenalina del Madrid, e la linea difensiva esageratamente avanzata da Vilanova viene facilmente bucata dai lanci lato-centro di Arbeloa, Di Maria e Marcelo. Al 18′ un tracciante da destra viene portato avanti di tacco da Cristiano con un numero da distruggersi le mani ad applaudire; buggerato Piqué, Valdes non ci mette una pezza, siamo 2-0. La bambola del Barcellona è totale, Higuain centra un’altra volta il portiere, a Pepe viene annullato un gol in mischia per una spinta precedente, e al 28′ il solito lancio dal lato destro pesca Ronaldo in vantaggio nella metà campo vuota; Adriano lo placca, consegnandosi al cartellino rosso, e il pensiero è che questa è la sera in cui Mourinho potrebbe rendere al Barça il famoso 5-0 di due anni fa. Il Barcellona, sin lì intimidito dalla grinta avversaria e da un arbitraggio molto inglese, si riorganizza attorno a Iniesta, l’unico a non perdere mai la testa. Cerca di tener palla più per far passare il tempo che per provare a colpire. Sono sotto di due gol, in dieci contro undici e non hanno ancora tirato in porta: situazione così eccezionale da sbigottire persino il pubblico del Bernabeu, entusiasta ma un po’ frenato. Al 45′ la prima conclusione del Barça è una magnifica punizione che Messi manda a morire nell’angolino più lontano: 2-1. Con simili premesse, la ripresa diventa uno sfibrante gioco di nervi. Il Barcellona tiene palla in modo quasi maniacale, per non correre rischi e preparare con calma la giocata assassina. Pare materializzarsi al 17′, quando un lancio di Mascherano innesca Pedro, ma il gran controllo partorisce un tiro su Casillas. Il Real invece è affievolito dal gran pressing del primo tempo; costruisce una bella palla-gol con un’azionissima di Khedira, rischia su inserimento di Jordi Alba, ma arriva alla fine con la Supercoppa in saccoccia. Mourinho finalmente batte il Barça al Bernabeu, ma senza umiliarlo come a un certo punto avrebbe potuto.