LA GAZZETTA DELLO SPORT – Berbatov ha preso in giro tutti e ha fatto litigare i due club italiani. Era atteso dai viola all’aeroporto, poi un volo era pronto a portarlo in Piemonte. Ma nessuno lo ha mai visto…
RASSEGNA STAMPA – (Graziano – Laudisa) – Due schiaffi al calcio italiano nel giro di 10 ore. Berbatov all’ora di pranzo volta le spalle alla Fiorentina e nel dopo cena dice no anche alla Juve. Il centravanti bulgaro del Manchester United preferisce restare in Premier League, cioè al Fulham. “Motivi familiari, la moglie preferisce restare in Inghilterra”, spiegano imbarazzati i suoi agenti. In realtà prevale il lungo corteggiamento di Martin Jol, suo ex tecnico ai tempi del Tottenham. Nel mezzo restano le polemiche tra Fiorentina e Juve, ma soprattutto la beffa di un calciatore che snobba la Serie A, rinunciando anche alla Champions League con i bianconeri. Sono le ore 7.55 quando Berbatov s’imbarca sul volo di linea da Manchester a Monaco di Baviera dove atterra alle 9.55. La Fiorentina gli ha pagato il biglietto in business anche per la tratta successiva. C’è appena un’ora di tempo per prendere la coincidenza per Firenze. Al Vespucci di Peretola c’è una folla di tifosi ad attendere il suo sbarco alle 12.30. Ma il volo ha un ritardo. Ad attenderlo c’è pure il d.t. viola Macia, ignaro (come tutti) che Berbatov è rimasto in Germania. Invece la Juve sa benissimo che il centravanti in esubero dallo United non è convinto della soluzione viola e si mette al lavoro per il clamoroso inserimento. Marotta prende contatto con David Gill, manager dello United, mentre Paratici aggancia il giocatore. Sono le 18.30 quando la Juve suona le fanfare del trionfo. Con il bulgaro vengono presi anche gli accordi per un suo arrivo immediato a Torino in modo da organizzare subito le visite mediche e la sottoscrizione dei contratti. Viene pre-allertato un aereo privato. Ancora una volta, però, Dimitar cambia idea. Il nuovo voltafaccia matura intorno alle 21, ma da corso Galileo Ferraris provano ad arginare la situazione, magari sperando in un suo ravvedimento in extremis. Invece dall’entourage del giocatore parte anche questa anticipazione, lasciando di stucco l’intermediario italiano al seguito. L’impressione è che se i dirigenti di Fiorentina e Juve avessero incontrato di persona Berbatov avrebbero potuto cogliere molto meglio i suoi amori. E in questo mercato nevrotico, all’insegna dei last minute, vanno purtroppo messe nel conto.