LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’allenatore è apparso sconvolto a fine gara. Si è preso le responsabilità e ha scagionato la squadra. “Devo riflettere”, ha detto. Se si dimettesse, si fa il nome di Reja…
RASSEGNA STAMPA – (F. Velluzzi) – Domizzi gol. Lima gol. Pinzi gol. Custodio gol. Maicosuel, debole, una specie di cucchiaio, impensabile, che finisce tra le mani di Beto. Si dispera il Mago, anche se la società l’ha preso come il trequartista che doveva fare la differenza. Crolla sui piedi del Mago il sogno europeo dell’Udinese. Guidolin arriva ai microfoni di Sky che è una maschera di amarezza senza pari. “Vedo che vi state divertendo” sbotta sentendo i giornalisti che commentano l’errore di Maicosuel. Poi la bomba, inattesa anche se non imprevedibile, visti i recenti segni di insofferenza del tecnico. “Non posso rimproverare nulla ai ragazzi, hanno dato tutto, ogni goccia di sudore. Evidentemente la guida tecnica non è adeguata. Lo sport è crudele. Ora devo andare a casa e fare delle riflessioni approfondite sul futuro”. Certo è comprensibile l’amarezza dopo una batosta del genere. La seconda qualificazione sfuggita fra le dita. Peggio, molto peggio dello scorso anno: nel 2011 c’era l’Arsenal. Quest’anno bisognava superare lo Sporting Braga, partendo per giunta dal risultato favorevole dell’andata. “Nel doppio confronto — prosegue, sempre più teso — il Braga ha meritato, e quindi è giusto che passino loro. Potete immaginare come mi sento” . L’Udinese ancora in Europa League, senza aver perso una sola partita. Domenica al Friuli arriva la Juventus che, al confronto del Braga e soprattutto dell‘Udinese, sembra una corazzata invincibile. Solo una vittoria può cambiare l’umore. Guidolin ci sarà, scommettono a Udine. La notte spesso porta consiglio. Ma se non fosse così al suo posto è già pronto Reja.